L'altra faccia della maturità: mancano commissari
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L'altra faccia della maturità: mancano commissari

Il sindacato segnala problemi e tante defezioni a Venezia, Napoli e Brescia oltre che compensi per le commissioni troppo basse.

L'altra faccia della maturità: mancano commissari
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18 Giugno 2014 - 13.07


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Un’alta percentuale di quel mezzo milione di studenti che in queste ore inizia la maturità è orfana dei commissari e presidente assegnati dal Miur alle oltre 12 mila commissioni sparse per il territorio nazionale: la stampa specializzata riferisce che alcune città e province il reperimento dei docenti e dirigenti scolastici è ancora in alto mare. Problemi, in particolare, si riscontrano a Venezia, nella provincia di Napoli ed in alcune città della Lombardia, dove il numero di defezioni dell’ultimo momento risulta decisamente alto. E’ l’altra faccia degli esami di maturità, così come sottolineati dall’Anief, l’associazione sindacale degli insegnanti.

Il sindacato, in particolare, ritiene “assurdo che nel 2014 si debba assistere ancora all’allestimento di commissioni fuori tempo massimo, con i membri mancanti reperiti all’ultimo momento”.
“Quest’anno – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – a rendere più caotica la situazione è la sovrapposizione degli impegni dei membri di commissione: oltre 65 mila docenti, infatti, sono impegnati nelle fasi conclusive dei percorsi abilitanti speciali ed il Miur non ha potuto fare altro che autorizzarli ad abbandonare le commissioni per completare il percorso universitario che nei prossimi giorni li porterà a conseguire l’abilitazione”.

Ma non finisce qui: a livello nazionale una delle situazioni più difficili è quella di Brescia, dove “alle normali defezioni si aggiungono quelle dei docenti precari impegnati nei PAS, nonchè quelle dei docenti che dal 1° luglio dovranno assumere l’incarico di Dirigente Scolastico”.
“La mancanza di programmazione del Ministero dell’Istruzione – continua il rappresentante sindacale Anief-Confedir – sta presentando un conto davvero salato. Che purtroppo, ancora una volta, pagheranno gli studenti. Per esaminare i quali si verranno a creare migliaia di commissioni improvvisate, con una parte dei membri che raggiungeranno le sedi d’esame anche a prove svolte”.

Il problema dei compensi. Il sindacato ritiene che a pesare sulle assenze di massa dei commissari e presidenti incaricati sia anche e soprattutto il compenso irrisorio previsto dal Miur, che è ancora quello del 2007: un presidente di commissione, ricordiamo, percepisce 1.200 euro, mentre un commissario esterno 911 euro, il commissario interno appena 399 euro. A queste quote, che sono lorde e quindi vanno decurtate di oneri vari e tasse, i membri hanno diritto ad una diaria di “viaggio” variabile, legatalegatiliria di “itto a mborsi pd’e.dei Pas e per l’i di impegni dei docenti e presidenti ni li porterà a conseguire l’ alla distanza dal comune di residenza o dalla sede di servizio.

“Come se non bastasse – aggiunge l’Anief -, dal 2012 il Miur ha comunicato, attraverso la circolare 7321/12, che i compensi assegnati ai commissari interni, prevedono pagamenti aggiuntivi soltanto se operano su più commissioni. Così, ai tanti giorni di lavoro intellettuale svolti in condizioni di caldo asfissiante e carichi di responsabilità enormi, per decine di migliaia di professionisti dell’insegnamento si aggiunge il pagamento irrisorio. Che con gli anni, anziché adeguarsi almeno al costo della vita, si assottiglia sino a rasentare il ridicolo”.

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