Bossetti: sono innocente, Yara uccisa per vendetta
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Bossetti: sono innocente, Yara uccisa per vendetta

Il presunto killer della tredicenne di Brembate Sopra, nelle 67 pagine di interrogatorio davanti al Gip risponde alle accuse proclamandosi innocente.

Bossetti: sono innocente, Yara uccisa per vendetta
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13 Luglio 2014 - 18.30


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Massimo Bossetti parla per la prima volta con il giudice per le indagini preliminari, Vincenza Marcora il 19 giugno, nel carcere di Bergamo, e come emerge dai verbali, racconta la propria verità: “In cantiere dicevano tutti che Yara era stata uccisa per una vendetta contro il padre, Fulvio Gambirasio. Il dna mi incastra? Ma io giuro sui miei tre figli che Yara non l’ho mai né conosciuta, né vista, né incontrata”.

Nelle oltre 60 pagine di verbale il muratore ricostruisce in maniera dettagliata la giornata del 26 novembre 2010: “Sono tornato a casa dopo il lavoro, ho fatto la doccia, ho cenato con moglie e figli, ho guardato un po’ i quaderni dei miei bambini, giocato con loro che vanno sempre a letto alle 21. Poi sono stato sul divano a guardare la televisione”. Davanti all’obiezione del giudice che a distanza di quasi quattro anni è difficile ricordare tanti particolari, il manovale si è difeso così: ” Sono un uomo metodico, un abitudinario. Faccio sempre le stesse cose: lavoro, doccia, cena, divano”.

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Alla domanda regina, quella sul Dna, Bossetti replica così: “E’ impossibile che sia stato trovato. Ma se venisse dimostrato senza nessun dubbio che il Dna è mio, bisognerà capire perché è stato trovato lì. Io non lo so”.

Bossetti si dichiara totalmente estraneo ai fatti. ” Fatemi pure tutte le domande che volete. Non ho niente da nascondere” dice subito e poi continua: “Io mi proclamo ancora innocente. Non ho mai fatto male a nessuno. Ho 43 annni, ho la testa sulle spalle, un bel lavoro, una bella moglie e tre figli che mi aspettano a casa tutti i giorni. Mai avrei potuto fare una cosa così. Glielo posso giurare sui miei figli: non ho fatto niente”.

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