La procura rappresentata dal pm Raffaele Guariniello ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ideatore del metodo Stamina Davide Vannoni e altri 12 indagati nell’ambito dell’inchiesta per associazione a delinquere e truffa.
L’udienza preliminare si aprirà a Torino il 4 novembre. Richiesta di rinvio a giudizio anche per il suo braccio destro Mario Andolina e per gli ex responsabili degli Spedali Civili di Brescia. Le posizioni di 7 indagati sono invece state stralciate. Sono quasi 40 mila le pagine di documenti del fascicolo del procuratore Raffaele Guariniello nell’ambito dell’inchiesta della procura e dei carabinieri del Nas sul metodo Stamina, che ha visto la richiesta di rinvio a giudizio per Davide Vannoni e altri 12 indagati.
Dopo la chiusura indagini, molte persone sono state sentite o risentite dagli inquirenti e così la documentazione si è arricchita di 2-3 faldoni che, secondo indiscrezioni, confermerebbero il ruolo di Vannoni ipotizzato dal pm che, oltre all’associazione a delinquere e alla truffa, gli contesta l’esercizio abusivo della professione medica, la diffamazione e la sostituzione di persona e, a vario titolo contesta agli altri indagati la somministrazione di farmaci diversi da quelli dichiarati e il commercio di prodotti medicinali imperfetti, nonchè l’abuso d’ufficio da parte dei medici di Brescia.
Tra le 13 persone per cui la procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta su Stamina, c’è anche Carlo Tomino, in qualità di responsabile dell’ufficio ricerca e sperimentazione clinica dell’Aifa, per concorso nei reati di somministrazione di medicinali guasti in modo pericoloso per la salute. A Tomino è contestato l’aver agevolato o comunque non aver impedito la commercializzazione e la somministrazione dei farmaci del metodo Stamina. In particolare, non avrebbe fatto impedire tempestivamente dagli Uffici competenti dell’Aifa la terapia Stamina agli Spedali Civili di Brescia, dando modo al contrario a Vannoni e agli altri accusati di associazione a delinquere di far partire e mantenere la somministrazione del metodo a Brescia e di “sostenere – si leggeva nell’avviso di chiusura indagini – con ogni mezzo e in ogni sede (anche davanti ai tribunali del lavoro e ai Tar) di aver ottenuto l’autorizzazione o il beneplacito dell’Aifa, che indebitamente e strumentalmente accusavano di essersi poi contraddetta”.
Il pm, Raffaele Guariniello, ha invece per ora stralciato le posizioni di altri 7 indagati, tra i quali i biologi russi e ucraini Klimenko Vyacheslav e Olena Scheghelska fatti arrivare da Vannoni a Torino per lavorare al metodo Stamina e accusati di essere partecipi dell’associazione a delinquere. Non c’è richiesta di rinvio a giudizio neppure per il docente del Politecnico Luigi Bistagnino, per Mauro Delendi, ex direttore dell’Irccs Burlo Garofalo di Trieste, per Gabriele Tomasoni, coinvolto nell’indagine in qualità di direttore della Unità operativa anestesia e rianimazione degli Spedali Civili di Brescia, né per Giuseppe Mauriello Romanazzi, indagato per esercizio abusivo della professione di biologo agli Spedali Civili di Brescia.