«Benefici per chi denuncia la corruzione e introduzione dell’agente provocatore». Sono questi due dei provvedimenti annunciati dal presidente dell’autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, intervistato dal Messaggero, che aiuterebbero la lotta alla corruzione, la quale «non può fare a meno delle intercettazioni».
«Tra le cose che stiamo facendo, è importante il controllo sulle amministrazioni. Ora possiamo sanzionare quelle che non adottano il codice etico o presentano un piano trasparenza puramente formale», ha spiegato Cantone, che ha auspicato di «stabilire un contatto costante con Confindustria. Dobbiamo trovare un modus operandi comune. I primi a dover ritenere conveniente la battaglia contro la corruzione sono gli imprenditori», che «a volte non si rendono conto di commettere un reato».
Sull’Expo, «non si deflette dalla legittimità solo perchè i tempi stringono. C’è da correre? E noi correremo. Ma se ci saranno rilievi da fare non li nasconderemo sotto il tappeto Non chiuderemo gli occhi perchè la macchina deve marciare», ha affermato. «Il nostro obiettivo è non perdere tempo. Per valutare le fasi di un appalto impieghiamo da sette a quindici giorni», evidenzia Cantone. Parlando di Frigerio e Greganti, «se persone già condannate ricominciano ad occuparsi di appalti,c’è qualcosa che non funziona nella valutazione sociale del fenomeno».
Sospendere le grandi opere «mi pare eccessivo. L’Italia ha bisogno di infrastrutture. E un Paese che non le fa perchè non è capace di esercitare un controllo sulla corruzione, è un Paese che si arrende». Quanto al Mose, «ci sono grandi opere di cui si può fare a meno» ha concluso Cantone.