L'omicida scrive: le ho prima fatto provare il terrore di perdere tutto
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L'omicida scrive: le ho prima fatto provare il terrore di perdere tutto

Lo ultime parole, messe per iscritto da Pietro, il ventenne che a Milano si è lanciato nel vuoto, trascinando con la ex fidanzata.

Pietro Maxymilian Di Paola e Alessandra Pelizzi
Pietro Maxymilian Di Paola e Alessandra Pelizzi
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17 Settembre 2014 - 09.43


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“Scrivo queste parole non per essere ricordato, soprattutto perché dopo questa sera i ricordi sarebbero tutti negativi credo”. Prima di uccidersi, lanciandosi da un balcone a Milano, trascinando con se la sua ex fidanzata di 19 anni, Pietro Maxymilian Di Paola, 20 anni, ha scritto tre pagine, intitolate “Lettera ai cari”, in cui ha spiegato il lucido piano che da lì a poche ore avrebbe messo in pratica. Secondo gli inquirenti la lettera sarebbe stata scritta lo stesso pomeriggio in cui ha compiuto il folle omicidio-suicidio: “Quello che scriverò da qui in poi non ha nulla a che fare con i miei ultimi saluti ma invece servirà a spiegare (non accettare eh) quello che sto…Ho fatto”.

Nella lettera il ragazzo ha spiegato quindi quello che è il movente: “Un odio così forte da essere felice di sacrificare la propria vita per far provare all’altro la vera tristezza”. Un omicidio messo in atto per vendetta nei confronti di Alessandra, la sua ex fidanzata, che lo aveva abbandonato. ma le parole usate da Pietro, non sono dettate da un raptus di follia, c’è una lucida e folle logica nel gesto che ha deciso di compiere: “Non mi sono lanciato con lei subito ma anzi le ho prima fatto provare il terrore di perdere tutto amici, famiglia e futuro. Se la reincontrassi dall’altra parte la odierei ancora? No, il mio sfogo è finito nel momento in cui ho saltato”.

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Le sue ultime parole non sono per i suoi cari, ma un messaggio shock verso chi commetterà un gesto simile al suo: “Lascio un piccolo consiglio finale, si lo so che fa impressione, ma pensò sara utile sia alle future vittime che ai forse futuri carnefici, dubitate di quelli che ridono sempre a volte non possono semplicemente fare altrimenti e nel frattempo, perderanno l’anima”.

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