Tor Sapienza: ridotta a ghetto dalla politica
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Tor Sapienza: ridotta a ghetto dalla politica

Roberto Torre, vicepresidente del Comitato, ospite a 'L'aria che tira' su La7. "È stata una periferia premiata per l'accoglienza. Molte cose sono state abbandonate".

Tor Sapienza: ridotta a ghetto dalla politica
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13 Novembre 2014 - 15.24


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di Claudio Bellumori

“Dal 1969 vivo a Tor Sapienza, una periferia premiata per l’accoglienza. Molte cose sono state abbandonate. La politica è latitante da venti anni”. A parlare è Roberto Torre, vicepresidente del Comitato Tor Sapienza, ospite de ‘L’aria che tira’, programma in onda su La7.

“Ci siamo appellati a Municipio e Comune – continua – ma già si avvertiva tensione nell’aria. C’è stato un anziano picchiato selvaggiamente per essere derubato di 10 euro. Ripeto, 10 euro. Rapinato da gente che delinque. Ed è stato aggredito da chi vive nei dintorni. Italiani? Stranieri? Chi vive nei dintorni”.

Torre aggiunge: “Io frequento stranieri e italiani, siamo una periferia civile. Purtroppo dalla politica è stata ridotta a un ghetto. Non si possono mettere insieme rom, centri accoglienza e poi avere poche forze dell’ordine a presidiare il territorio. Adesso è impossibile uscire la sera. I politici – sbotta – banchettano con 4 euro alla loro mensa e c’è gente che non arriva a fine mese. L’altra sera le famiglie sono scese per strada di loro spontanea volontà. Non siamo razzisti”.

E poi la precisazione: “Nessuno aizza la piazza. La cittadinanza è abbandonata, l’arte di arrangiarsi porta a commettere gesti sconsiderati. Visto che il Paese è in caduta libera, i problemi si ripercuotono fino alla base”.

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