Pasolini, le analisi del Dna fanno riaprire le indagini
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Pasolini, le analisi del Dna fanno riaprire le indagini

Finora solo Pino Pelosi è stato considerato l’unico responsabile della morte, nel 1975, del poeta e regista.

Pasolini, le analisi del Dna fanno riaprire le indagini
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1 Dicembre 2014 - 12.29


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In base a rilievi e al Dna che è stato trovato addosso a ciò che oggi resta degli abiti che Pier Paolo Pasolini indossava quando fu ucciso a Roma (Ostia) nella notte tra il primo e il 2 novembre del 1975, emergono importanti novità. Il poeta, scrittore, regista e artista quasi a 360 gradi, sarebbe stato assassinato da più persone allo stesso tempo. E non dal solo Pino Pelosi, sino ad oggi considerato l’unico assassino di Pasolini e condannato con sentenza definitiva. È stato lo stesso Pelosi – come riportato in un servizio di Rai News 24 – nel corso dell’interrogatorio avvenuto stamattina, a rivelare questa novità, che andrà verificata dagli inquirenti, nell’annosa inchiesta di uno dei delitti più discussi della storia recente del nostro Paese.

Ciò che conferirebbe credibilità alle dichiarazioni di Pelosi, sarebbe il fatto che lo stesso Pelosi, il giorno dell’assassinio, era un ragazzo piuttosto gracile, mentre, al contrario, Pasolini era un uomo robusto, in grado di difendersi con facilità. Ora emerge – rivela sempre Rai News 24 – che qualcun altro potrebbe essere stato partecipe dell’omicidio. Persone, come sostiene sempre Pelosi, che potrebbero essere ancora in vita. L’interrogatorio non è ancora terminato e novità potrebbero esserci in giornata. [S.M]

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