Dopo l’arresto della madre, Veronica Panarello, le indagini sull’omicidio del piccolo Loris “stanno proseguendo anche in questi momenti”, dice il procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia, che illustra tre scenari possibili: “Ipotesi A, sia fase volitiva che esecutiva del delitto ed anche quella dell’occultamento del cadavere interamente riconducibile alla condotta della signora. Ipotesi B, in cui sia la fase volitiva che esecutiva siano riconducibili alla signora e vi sia un intervento, quindi sotto il profilo di concorso nel reato nella fase di occultamento, con qualcuno che avrebbe potuto aiutarla. Ipotesi C una partecipazione di altri o altro soggetto sia alla fase volitiva, sia a quella esecutiva ed anche all’occultamento”.
Il magistrato, riguardo alle intercettazioni in cui i familiari affermano che Veronica non avrebbe potuto fare tutto da sola, aggiunge: “I familiari dicono questo e noi stiamo lavorando a prescindere dal fatto che loro lo dicano. Ciò rientra nel compendio delle attività investigative che abbiamo programmato”.
“Il movente – continua il procuratore – è quello che è stato consacrato nella ordinanza di custodia cautelare e va ricercato in un profondo stato di disagio psicologico della signora, disagio che risale ad epoche lontane e che però ha avuto esplicazioni anche in epoche recenti”.