Botti di Capodanno: 251 feriti. Grave un bimbo a Napoli
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Botti di Capodanno: 251 feriti. Grave un bimbo a Napoli

Diminuiscono del 30% i feriti, ma la Campania si conferma al top per l'uso dei botti. In condizioni critiche un bambino di 10 anni

Botti di Capodanno: 251 feriti. Grave un bimbo a Napoli
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1 Gennaio 2015 - 12.25


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La prudenza sembra aver accompagnato gli italiani in questa notte di festeggiamenti, dove il bilancio per i feriti per i fuochi d’artificio è inferiore rispetto agli anni passati.
In particolare i feriti sono diminuiti del 30% assestandosi sui 251 a fronte dei 361 dello scorso anno. In calo anche il numero dei minori feriti, 68 contro gli 89 del 2014. A Napoli lo scoppio di alcuni petardi ha fatto in parte crollare l’androne di un palazzo e ha visto il ferimento di 3 persone tra cui un bambino di 10 anni e un uomo di 37 anni in prognosi riservata.

Il top in Campania. Sono 71 le persone rimaste ferite la scorsa notte in Campania per l’esplosione dei botti in Campania. Il maggior numero di feriti – secondo i primi dati diffusi dalle forze dell’ordine – si registra in provincia di Napoli con 48 persone che hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari. Due persone, purtroppo, sono in prognosi riservata: si tratta di un uomo di 37 anni e di un bimbo di dieci. Tutti gli altri, invece, guariranno nel giro di qualche settimana. Tredici i feriti in provincia di Salerno; nove in quella di Caserta ed uno solo a Avellino. A Benevento, al momento, non si registra alcun ferito.

Calabria. di 12 feriti, tre dei quali in maniera grave, il bilancio dei botti di fine anno in Calabria secondo i primi dati forniti dalla polizia. Nel crotonese due adulti sono stati ricoverati in ospedale per ferite agli occhi, mentre altre 6 persone, tra le quali 2 ragazzini, hanno riportato ferite lievi. Un uomo di 46 anni ha perso la falange di un dito della mano nel vibonese. Altri tre feriti lievi sono segnalati nel reggino. Nessun caso, invece, nelle province di Catanzaro e Cosenza.

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Lombardia. È stata una serata di S.Silvestro relativamente tranquilla, quella trascorsa ieri sera, a Milano (che ha emesso un divieto per i botti), con festeggiamenti all’insegna del divertimento senza eccessi, in centro e in piazza del Duomo, dove si è tenuto il tradizionale concerto. In piazza, secondo quanto riferito dal 118, sono state visitate una trentina di persone, poche delle quali avviate al pronto soccorso e nessuna grave. Lo scorso anno invece era stato molto più turbolento, soprattutto per la presenza di scalmanati che avevano lanciato diverse bottiglie di vetro. Nel resto della città sono stati sparati molti botti di Capodanno, anche se in tono minore rispetto a quanto si era abituati ad assistere alcuni anni fa. A ‘spararè di più sono stati, come da tradizione, i quartieri popolari e le periferie, come lo Stadera, il quartiere arabo di piazzale Segesta, il Corvetto, Quarto Oggiaro, il Gallaratese e Giambellino. I vigili del fuoco hanno effettuato dalle 20 di ieri sera alle 8 di stamani 98 interventi, in linea con il centinaio che si registrano ogni anno negli ultimi tempi. «A calare però ci è sembrato sia stata la gravità degli stessi». «Abbiamo avuto i soliti incendi sul balcone o delle tende di casa, qualche auto danneggiata dai botti – spiegava un operatore dei Vdf – ma complessivamente niente grossi interventi». Analoga la valutazione del 118, con relativamente pochi ferimenti per esplosione di petardi: «In tutto – si legge in una nota – da mezzanotte alle 7 ci sono stati 450 interventi, contro una media di circa 300» ma di lieve entità tranne in un caso dove un uomo ha perso cinque dita. Sul fronte della cronaca, la Polizia di Stato è dovuta intervenire per varie liti e alcune rapine di passanti, eseguite per lo più da gruppi di giovani alticci, come avvenuto alle 3 in via Mercanti ai danni di un nordafricano, alle 2.20 in corso di Porta Ticinese ai danni di un altro passante, ma c’è anche qualche ladro ha ha approfittato del trambusto per svaligiare degli appartamenti confondendo il rumore con quello dei botti, come in via Elba e via Moroni. Un trentenne è stato invece aggredito in via Visconti, poco dopo mezzanotte, durante una lite per gli schiamazzi di Capodanno con un nordafricano che li lamentava del fracasso, e che poi ha estratto un coltellino e ha ferito l’uomo in modo lieve. I due poi si sono ritrovati al pronto soccorso dell’ospedale Sacco, dove hanno ripreso a litigare. La polizia, intervenuta sul posto, ha denunciato il magrebino per il danneggiamento di una parete in cartongesso.

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Perugia. Tre i feriti, tutti in modo lieve, curati la scorsa notte al Pronto soccorso del S. Maria della Misericordia di Perugia, per le conseguenze dell’uso dei botti. Due sono minorenni e il terzo è un romeno residente a Magione. Per tutti la prognosi di guarigione è di tre giorni, secondo quanto riferisce l’ufficio stampa della stessa azienda ospedaliera. In particolare, uno studente di scuola media, residente nelle Marche, in visita dai parenti con la famiglia, ha riportato ustioni alla mano destra, causate dallo scoppio di un petardo. Medicato al Pronto soccorso, è stato subito dimesso, così come un altro ragazzo che ha riportato una ustione corneale e al volto: anch’egli è stato dimesso dopo il trattamento nella clinica oculistica. Quest’ultimo era in compagnia dei genitori nel centro storico di Perugia. Dopo la mezzanotte è stato sfiorato da un petardo, come hanno poi raccontato gli stessi familiari, che era stato indirizzato maldestramente da altri giovani verso un muro di un palazzo di corso Vannucci. Il terzo caso ha riguardato invece un uomo di 37 anni, di nazionalità romena, dipendente di una azienda agricola nel comune di Magione. L’uomo, come ha raccontato egli stesso ai sanitari, stava festeggiando da solo il nuovo anno, con il lancio di un petardo in aperta campagna che ha però causato un incendio nel vicino fienile. Nel tentativo di spegnere le fiamme, ha inalato fumi tossici e si è procurato ustioni alle mani. Trasportato in ospedale da un’autoambulanza del 118, durante la notte è stato dimesso. Anche quest’anno – si sottolinea nella nota – ha quindi funzionato il piano di prevenzione attuato da polizia di Stato e Azienda ospedaliera per sensibilizzare i cittadini circa le conseguenze di fuochi artificiali ed abuso di alcol, grazie ad una importante attività di controllo e comunicazione, indirizzata essenzialmente alle famiglie.

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