Strage di Tunisi, Renzi accoglie le salme a Ciampino
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Strage di Tunisi, Renzi accoglie le salme a Ciampino

L'aereo con a bordo i corpi di Orazio Conte, Giuseppina Biella, Francesco Caldara e Antonella Sesino è arrivato in Italia

Strage di Tunisi, Renzi accoglie le salme a Ciampino
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21 Marzo 2015 - 12.22


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Sono atterrate all’aeroporto di Ciampino le salme di Orazio Conte, Giuseppina Biella, Francesco Caldara e Antonella Sesino, le vittime italiane della strage di Tunisi. A bordo del Boeing 767 dell’A.M. che li ha riportati a Roma hanno viaggiato anche alcuni familiari delle vittime. “Ho accolto le famiglie dei 4 italiani uccisi a Tunisi e le salme dei loro cari. Ho condiviso con loro il dolore e l’abbraccio di tutta l’Italia”: così il premier Matteo Renzi su twitter.










Mentre Matteo Renzi si intratteneva con i familiari delle vittime – l’incontro è durato quasi mezz’ora – dal Boeing 767 sono state fatte scendere le bare con i corpi di Orazio Conte, Giuseppina Biella, Francesco Caldara e Antonella Sesino. Le quattro salme sono state allineate davanti alla palazzina di rappresentanza dell’Aeronautica Militare, dove due carabinieri hanno svolto il servizio d’onore. Qui il parroco ha impartito la benedizione ad ognuno dei 4 feretri. Subito dopo il mesto corteo ha lasciato l’aeroporto di Ciampino, diretto a Roma. Nel corso della giornata, lo stesso Boeing dell’Aeronautica militare le trasferirà a Torino.

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I superstiti. Abbracci, qualche lacrima, occhiali scuri per nascondere lo stress e qualche imprecazione, come “una vacanza di m….”. Hanno poca voglia di parlare i 130 crocieristi di costa Fascinosa, arrivati a Genova con un charter messo a disposizione dalla compagnia. Una coppia di Lainate, con due bambini, si è salvata grazie all’età dei figli. “Mio marito voleva andare al Museo – dice Simona Panico – ma io gli ho detto che non era una scelta giusta per l’età dei figli”. I bambini della coppia hanno due anni e mezzo e tre anni e mezzo. “Ho udito spari, ho visto ambulanze ed elicotteri, furgoni blindati. Era un inferno”. Così Primo Roncolato, imprenditore di Varese, racconta i momenti dell’assalto terroristico al Museo del Bardo. Roncolato era proprio fuori al Museo. L’imprenditore si ritiene fortunato, anche perchè è riuscito a tornare subito a bordo di Costa Fascinosa. “Ho incontrato un tunisino che aveva lavorato a Perugia – ha detto – E’ stato gentilissimo, mi ha chiamato un taxi e sono riuscito ad arrivare al porto. Era un caos”.

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