Sette anni di reclusione per il giovane naziskin che nel giugno dell’anno scorso, insieme ad altre cinque persone per la maggior parte minorenni, aggredì con calci, pugni e una coltellata al petto un antagonista di 27 anni alla stazione Massaua della metropolitana di Torino.
La vittima finì in ospedale ma riuscì a salvarsi.
La polizia aveva accertato subito la dinamica dell’aggressione: colpito a calci e pugni, e gli avevano inferto un fendente al torace con un coltello a serramanico. Il coltello era stato gettato in un cestino dell’immondizia, ed è stato recuperato. La polizia aveva denunciato gli altri 4 aggressori, dure ragazzi e due ragazze.
Secondo un testimone all’origine erano apparse subito le ragioni di natura politica. Il giovane ferito, infatti, stando alla testimonianza era vestito come normalmente vestono i ragazzi dei cosiddetti gruppi antagonisti di estrema sinistra, mentre i sei giovani aggressori indossavano giubbetti di pelle nera e avevano i capelli tagliati come solitamente usano fare i naziskin.
Il gup Loretta Bianco ha accolto la richiesta del pm Eugenia Ghi, che accusava il ragazzo di tentato omicidio.
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