Assessore indagata, celebrò nozze sapendo che un coniuge era incapace
Top

Assessore indagata, celebrò nozze sapendo che un coniuge era incapace

Risponderebbe di falso ideologico per aver sposato, pur essendone a conoscenza secondo l'accusa, un'ucraina con un uomo di 71 anni non più in grado di intendere e volere.

Assessore indagata, celebrò nozze sapendo che un coniuge era incapace
Preroll

Desk2 Modifica articolo

11 Maggio 2015 - 16.57


ATF

L’assessore al Welfare del comune di Bologna, Amelia Frascaroli, ha ricevuto nei giorni scorsi un avviso di fine indagine per aver celebrato all’ospedale un matrimonio civile in punto di morte di uno dei due coniugi. Risponderebbe di falso ideologico per aver firmato il 22 luglio 2013 l’atto di nozze, pur sapendo – nell’ipotesi d’accusa – che l’uomo di 71 anni, che stava unendo con una donna ucraina di vent’anni di meno, non era più in grado di intendere e di volere. L’uomo sarebbe morto poco dopo, lo stesso giorno.

L’inchiesta del Pm Simone Purgato, che coinvolge anche altre persone, tra cui la stessa ucraina, è partita da una denuncia dell’ottobre 2013 dell’ex moglie del 72enne, come l’ex marito vigile urbano in pensione. Poi c’è stata anche una seconda denuncia, del figlio, assistito dall’avvocato Antonella Rimondi.

I familiari del pensionato ipotizzano la circonvenzione d’incapace: secondo loro l’uomo, che viveva con l’ucraina da qualche anno, non aveva intenzione di sposarla. Ad aprile 2013 l’ex vigile si ammalò e negli ultimi giorni di vita la nuova compagna sarebbe riuscita ad ottenere un testamento davanti ad un notaio, il 16 luglio, con cui veniva nominava erede universale. E a sposarsi con lui il giorno della morte, con quatto testimoni.

Leggi anche:   Il Tribunale di Bologna ha rinviato alla Corte europea il dl 'paesi sicuri': Salvini perde la testa

Una consulenza psichiatrica disposta dalla Procura e curata dal professor Renato Ariatti avrebbe concluso per una deficienza psichica dell’anziano nel momento in cui sono state sottoscritte le nozze e il testamento. “Voglio giustizia per mio figlio e per la mia nipotina. Un mese dopo la morte del mio ex marito la donna viveva già con un altro uomo, un vigile della provincia”, ha detto l’ex moglie.

Native

Articoli correlati