Appalti truccati in Campidoglio: fioccano arresti
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Appalti truccati in Campidoglio: fioccano arresti

Sei arresti da parte della Guardia di finanza, tra le gare nel mirino anche quella relativa al restauro dell'aula Giulio Cesare, dove si riunisce il Consiglio comunale.

Appalti truccati in Campidoglio: fioccano arresti
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9 Giugno 2015 - 15.00


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Sei persone in manette: i provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Roma che contesta agli arrestati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata e continuata in danno del comune di Roma, falso, turbativa d’asta, emissione e utilizzo di fatture false, indebite compensazioni d’imposta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte con l’aggravante del reato transnazionale, commesso in Roma, Lussemburgo e altrove. Una ventina sono invece le persone indagate.

Truffe e appalti truccati – L’inchiesta degli uomini del Comando unità speciali della Guardia di Finanza ha consentito di scoprire una serie di truffe nel settore degli appalti pubblici. Tra questi, quello relativo al restauro della sala dove si riunisce il Consiglio comunale di Roma, che vedrebbe coinvolti un alto dirigente della Sovrintendenza dei beni culturali di Roma e l’imprenditore Amore. In sostanza, le indagini avrebbero consentito di accertare che l’imprenditore arrestato fosse più che sicuro di vincere la gara tanto da stipulare contratti ed effettuare pagamenti in acconto ai subappaltatori alcuni giorni prima dell’apertura delle buste contenenti le offerte. Il patto tra gli appartenenti all’associazione, sostiene la Finanza, ha fatto sì che alla gara fossero infatti invitate esclusivamente società riconducibili allo stesso soggetto economico.

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Uffici pubblici e corruzione – Nel corso delll’indagine gli inquirenti sono riusciti a scoprire come fossero ben radicati i rapporti tra Amore e una serie di personaggi all’interno degli uffici di Roma Capitale: l’imprenditore infatti tramite sue società, controllate da società lussemburghesi, ha concesso in affitto al Comune due strutture residenziali in zona Ardeatina per la gestione delle emergenze abitative della Capitale. E il Campidoglio, per diversi anni, ha pagato circa 2.250 euro al mese per ogni appartamento. Ma alcune di queste unità immobiliari, anzichè essere destinate all’emergenza casa, erano utilizzate da Amore per fini propri. I finanzieri hanno inoltre scoperto un’evasione fiscale di oltre 11 milioni da parte di Amore attraverso un gruppo di società a loro volta controllate da imprese con sede in Lussemburgo.

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