Anche l’esponente della Cei, dopo Papa Francesco, ha puntato l’indice contro le politiche economiche e militari del nord del mondo. “Siamo davanti a una svolta epocale, il Sud del mondo si sta muovendo e l’obiettivo del mondo intero deve essere quello che la gente non debba essere costretta da guerre o povertà a lasciare le proprie terre”, ha aggiunto l’arcivescovo di Genova.
“C’è da fare i conti con le strutture, quelle agibili e da sistemare, e da aspettare le indicazioni dello Stato che vuole accoglienza e integrazione. Ci coordineremo con le prefetture. A Genova ne accogliamo già 400, aumenteremo i posti”.
“A fine mese – ha spiegato il porporato – i vescovi parleranno delle indicazioni del Santo Padre per tradurle nel modo più coerente possibile”. Si parla complessivamente di circa 5000 persone. “I numeri sono alti, ma – ha concluso il cardinale Bagnasco – le previsioni sono buone”.