Gianmarco, è stato arrestato dalla Digos di Palermo per gli incidenti di gennaio, a Cremona, durante una manifestazione antifascista che rispondeva ad una provocazione di CasaPound.
Un corteo nazionale ha attraversato la città in risposta all’aggressione di una settimana prima da parte di CasaPound che portò al coma (di diverse settimane) un ragazzo del Csoa Dordoni.
Gianmarco è in isolamento, senza poter incontrare il difensore e i familiari. Almeno fino a lunedì, quando si potrà capire qual è il magistrato competente.
Assurdo, dicono, che Gianmarco, per quella manifestazione di gennaio sia da due giorni in una cella del carcere di Pagliarelli senza poter incontrare il legale e i familiari. Almeno fino a lunedì. Si aspetta di capire qual’è il magistrato competente. Gli amici del giovane palermitano hanno creato una pagina facebook e hanno dato appuntamento a Palermo in piazza Bologni, alle 17.
Palermo, dunque, dove accadono due cose, apparentemente distanti, diverse, eppure… Da una parte l’arresto di Gianmarco, studente universitario di Ingegneria, militante del Collettivo universitario autonomo. “Chi lo conosce… – dicono gli amici che sono già scesi in piazza – sa bene che a muoverlo è sempre stato il senso di giustizia”. Così per Gianmarco. Nella stessa città c’è invece un magistrato, certa Saguto, investita del compito di combattere la mafia. Si è invece scoperto che ne ha fatte di cotte e di crude, approfittando della sua responsabilità nella scelta degli amministratori dei beni confiscati. Le intercettazioni parlano chiaro: ha cercato gli interessi personali, familiari, degli amici e degli amici degli amici. E’stata abbandonata pure dai legali che aveva chiamato a difesa. Ed ha avuto pure l’ardire di sputare sulla memoria di Paolo Borsellino, insultandone i figli, Manfredi e Lucia. E veste ancora la toga di magistrato.