Mafia Capitale: Buzzi e Carminati non saranno in aula
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Mafia Capitale: Buzzi e Carminati non saranno in aula

Stessa cosa anche per Buzzi e Brugia. Il provvedimento è stato preso per motivi di sicurezza. A processo 46 imputati

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27 Ottobre 2015 - 16.29


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Per motivi di sicurezza Massimo Carminati, Salvatore Buzzi e Riccardo Brugia non saranno in aula durante il processo (al via il prossimo 5 novembre) sull’inchiesta di Mafia Capitale. A stabilirlo è stato il Tribunale di Roma, secondo una fonte giudiziaria. Carminati è il presunto capo dell’organizzazione di stampo mafioso e resterà nel carcere di Parma, Brugia che è considerato il suo braccio destro sarà a Terni e Buzzi, presidente di una grande cooperativa di servizi composta in parte da ex detenuti, resterà nel carcere di Tolmezzo. I tre potranno seguire il processo in videoconferenza.

In tutto gli imputati nel processo sono 46, ma il Tribunale ha stabilito che non potranno essere in aula in occasione della prima udienza, che si terrà a Palazzo di Giustizia a Roma, altri 14 imputati tra cui l’ex ad di Ama Franco Panzironi e Luca Odevaine, ex vice capo di gabinetto dell’allora sindaco Walter Veltroni ed ex membro del Tavolo di coordinamento nazionale per i rifugiati e richiedenti asilo.

Il processo sarà poi trasferito per tutta la sua durata nell’aula bunker di Rebibbia. Sono previste almeno quattro udienze alla settimana e a luglio ci si potrà fermare. Questa decisione del tribunale aveva determinato una reazione da parte dei penalisti impegnati nelle difese che hanno indetto uno sciopero dal 9 al 12 novembre. Bisogna vedere ore se alla luce del provvedimento adottato dal tribunale l’astensione verrà evitata.

Secondo gli inquirenti l’organizzazione Mafia Capitale (composta da criminali, esponenti politici di sinistra e di destra, imprenditori del mondo della cooperazione e dirigenti capitolini) avrebbe interferito nell’assegnazione di appalti del Comune di Roma attraverso la corruzione di funzionari e consiglieri.

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