Il parroco degli ultimi guiderà la chiesa di Palermo
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Il parroco degli ultimi guiderà la chiesa di Palermo

Questa la scelta del Papa: Don Corrado Lorefice è il nuovo arcivescovo, un prete di strada dal forte profilo sociale

Don Corrado Lorefice
Don Corrado Lorefice
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28 Ottobre 2015 - 17.22


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A Palermo arriva come arcivescovo della città don Corrado Lorefice, originario di Ispica, “il parroco della porta accanto”: un prete di strada da sempre vicino agli ultimi che papa Francesco ha scelto volutamente lontano dagli ambienti curiali, disattendendo ogni altra previsione dei porporati. Don Corrado Lorefice, 53 anni da arciprete della chiesa di San Pietro a Modica passerà direttamente ad arcivescovo del capoluogo siciliano senza essere vescovo. Un salto storico e rivoluzionario, ben lontano da scelte di “palazzo” che lascia intendere la grande fiducia che ripone il Santo Padre nei confronti di questa figura che ha un alto profilo sociale e che si è distinta finora, quasi esclusivamente, per il servizio che a Modica ha sempre reso nei confronti dei più fragili. Il modello che sembra prevalere è, quindi, quello di un padre che nella semplicità e ordinarietà del suo ruolo cercherà di lavorare ‘dal basso’ per fare propri tutti i bisogni più urgenti della complessa Palermo.

Don Lorefice conosce personalmente il Papa: più volte è stato in Sudamerica dove in Argentina conobbe Bergoglio. “Papa Francesco, nonostante questa mia inadeguatezza mi ha affidato il servizio pastorale della diletta Chiesa palermitana – ha scritto nel suo primo messaggio -. A lui va la mia gratitudine e la mia convinta e incondizionata adesione al suo alto e lungimirante magistero”. E ancora il nuovo “padre” di Palermo invita tutti a “mantenere vigile l’attenzione ai più piccoli, ai più poveri, agli ammalati, così da aiutare tutta la Chiesa ad abitare con verità le vie delle periferie umane” con la chiara coscienza di “essere inviati soprattutto per i piccoli, gli umili, i poveri, per quelli ai quali si dà senza sperarne nulla (Lc 6, 34-35), senza poterne ricavare un aumento di potere” (G. Dossetti). Don Lorefice è stato anche vicino a p. Pino Puglisi con il quale ha collaborato nell’ambito della pastorale vocazionale e sul quale ha scritto anche il libro: “La compagnia del Vangelo. Discorsi e idee di don Pino Puglisi a Palermo”. Particolare impegno ha dedicato nella sua Modica anche all’attività della ‘casa Don Puglisi’ che lunedì ha compiuto 25 anni dalla fondazione.

Tra coloro che lo sostengono ci sono don Luigi Ciotti fondatore di Libera e monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana. Oltre che un sacerdote impegnato con gli ultimi è anche autore di diversi testi, i più importanti dei quali incentrati sulla difesa del Concilio Vaticano II e sull’opera di due eminenti personalità del mondo cattolico: don Giuseppe Dossetti e il cardinale Giacomo Lercaro che si configurano come due principali pilastri del cattolicesimo sociale, fautori di una “Chiesa povera per i poveri” e grandi ispiratori del Concilio Vaticano II.

“È mia ferma intenzione accogliere tutti, dialogare con tutti. Ovviamente non possiamo ignorare, come comunità diocesana, la drammatica e dolorosa crisi che i nostri tempi stanno attraversando su più fronti – dice in un’altra parte del suo messaggio -. Contribuiremo a favorire una cultura dell’accoglienza, della legalità, della crescita del bene comune, contro ogni forma di potere oppressivo dell’uomo e del creato, insieme ai responsabili delle istituzioni civili e alle autorità militari, nel rispetto delle competenze e degli spazi di azione propri di ciascuno”.

Si consegna, insomma, alla città un uomo che non ha abitato certo nei cosiddetti “piani alti e nobili” del mondo ecclesiastico come chi lo ha preceduto ma che arriva dal pianterreno come dice il prof. Giuseppe Savagnone direttore del centro per la pastorale della cultura. “L’attività principale di don Lorefice è stata il parroco – scrive in un suo commento –. E’ un prete del piano terra. Ne conosce gli anfratti, le stanze male illuminate, le mediocrità e le stanchezze. Ma anche l’umile generosità di tanti giovani preti che danno giorno dopo giorno la loro vita senza grandi gratificazioni o riconoscimenti. E’ uno di loro. Un prete ordinario nella diocesi più grande della Sicilia”. E a crescere sempre più in queste ore sono anche le aspettative dei palermitani che confidano in questa nuova guida pastorale affinchè riesca a dare risposte significative alla città che vive, ormai da parecchio tempo, una forte crisi economica e sociale ma anche culturale e politica.

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