Il tribunale di Roma ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di 95 opere (valore complessivo stimato oltre 1 milione e mezzo di euro) scoperte il 2 dicembre dello scorso anno nelle abitazioni di Massimo Carminati, a Sacrofano, dei suoceri, a Roma, e nella sede della Imeg, società di Agostino Gaglianone, imprenditore ritenuto vicino all’ex Nar. Nella sede di quest’ultima, secondo quanto ripreso dalle telecamere, Carminati e la compagna Alessia Marini che occultavano alcune opere d’arte con dei teloni. Si tratta di otto opere lignee della scultrice Louise Nevelson (valore tra i 15 e i 50 mila euro).
Tra gli oggetti trovati nelle abitazioni di Carminati e dei suoceri figurano nove sculture di legno o di metallo di Consagra, (valore 20-25 mila euro), un dipinto a olio su tela, “Armonia Dinamica”, di Giacomo Balla (valore 15-25 mila euro), sette opere di Mimmo Rotella del valore oscillante tra gli 80 mila ed i 150 mila euro. La decisione del tribunale rientra nell’ambito del procedimento sollevato dalla procura per chiedere la sorveglianza speciale, l’obbligo di soggiorno per tre anni e confisca dei beni sequestrati per circa 300 milioni di euro per i principali indagati dell’inchiesta su Mafia Capitale.