Migranti, appello di Civati e altri firmatari: salviamo il Baobab!
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Migranti, appello di Civati e altri firmatari: salviamo il Baobab!

Chiedono al comune di Roma, al ministro Alfano e al governo di trovare da domani no spazio nel quale continuare a dare rifugio agli 'ultimi'.

 Il centro Baobab di Roma
Il centro Baobab di Roma
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3 Dicembre 2015 - 21.32


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Il centro Baobab di Roma, che ha ospitato più di 30 mila immigrati transitanti nell’ultimo anno, ha dimostrato di essere un modello di accoglienza umana che ha reso anche un servizio per la sicurezza di tutta la città, senza alcun lucro da parte di nessuno. Un modello di volontariato e di generosità a cui adesso le autorità hanno deciso di porre termine. I firmatari di questo appello, tra cui Pippo Civati, chiedono al comune di Roma, al ministro Alfano e al governo nazionale di trovare da domani stesso uno spazio nel quale continuare a dare rifugio agli ultimi, quale che sia la loro provenienza, etnia e religione. Mauro Biani Giulio Cavalli Pippo Civati Paolo Cosseddu Francesca Fornario Marco Furfaro Alessandro Gilioli Chiara Ingrao Loredana Lipperini Paolo Limonta Andrea Maestri Luigi Manconi Fiorella Mannoia Maso Notarianni Maria Pia Pizzolante Luca Sappino Elly Schlein Elena Stancanelli Alessandro Robecchi Francesco Vignarca.

“Noi da qui non ce ne andiamo, noi non molliamo finché ci sarà anche un solo migrante da aiutare”. Lo hanno sottolineato i volontari del centro Baobab di via Cupa, a Roma, alla vigilia dello sgombero della struttura fissato per domani. “Stanotte dormiranno qui circa 30 migranti, in vista dello sgombero sono state sistemate solo 20 persone, un terzo di tutte quelle presenti nella struttura. Resteremo al loro fianco finché fisicamente non ci porteranno via”, spiega Roberto Viviani, uno dei volontari nel corso della conferenza stampa convocata all’interno del centro. “Vogliamo fare pressione su chi si è accorto di quanto successo qui dentro solo oggi, su chi non ha visto quante cittadine e cittadini si sono mobilitate in questi mesi per i migranti a via Cupa”.

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