Scarcerato Cuffaro: io ho pagato, altri no
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Scarcerato Cuffaro: io ho pagato, altri no

L'ex governatore della Sicilia dopo 4 anni fuori da Rebibbia: la politica non farà più parte della mia vita

Scarcerato Cuffaro: io ho pagato, altri no
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13 Dicembre 2015 - 18.14


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Dopo 4 anni e 11 mesi passati nel carcere di Rebibbia a Roma, è tornato in libertà l’ex governatore della Sicilia Salvatore Cuffaro.” Oggi posso dire di aver superato il carcere”, queste le prime parole dell’ex presidente, che non è uscito dall’ingresso principale del carcere ma da quello dell’Aula Bunker in via del Casale di San Basilio. L’ex governatore della Sicilia aveva con sé degli scatoloni che contenevano lettere ricevute durante il suo periodo di detenzione. “Ho ricevuto 14 mila lettere – ha detto ai giornalisti – sono parte della mia vita. Le terrò con me”. Ad aspettarlo fuori dal carcere il figlio e il fratello Silvio.

Cuffaro era stato condannato a sette anni per favoreggiamento aggravato alla mafia, ma ha poi dovuto scontare solo meno di 5 anni grazie all’indulto di un anno per i reati “non ostativi” e lo sconto di 45 giorni ogni sei mesi per buona condotta.

Tornato in libertà ha detto: “La politica attiva, elettorale e dei partiti è un ricordo bellissimo che non fara’ parte della mia nuova vita. Ora ho altre priorità”. “Ho amato la politica e non rinnego nulla di ciò che ho fatto, non mi sento tradito”.

Ha poi ribadito: “Nella mia coscienza sono innocente. Sono andato a sbattere contro la mafia. Tornassi indietro metterei un airbag”. “Ho fatto degli errori, non mi voglio nascondere – ha aggiunto – io li ho pagati, altri no. Ora credo di avere il diritto di ricominciare”.

Ai giornalisti ha anche detto: “Non credo la Sicilia sia cambiata in meglio. Io credo che Vecchioni abbia detto una cosa con amore. Forse non lo sa Crocetta ma pure questo è amore”. “La Sicilia, la nostra terra, è straordinaria, bellissima e merita di essere servita. Quello che vedo nella politica di oggi in Sicilia è poco amore per le cose che si fanno. Quando non ci sono ideali la politica rischia di essere sterile e inumana. È diventata cattiva la politica di ora”.

Prestigiacomo (Fi), ora chiarezza sulle discriminazioni. “Dopo una gogna mediatica e giudiziaria davvero indegna di un Paese civile, Totò Cuffaro ha finalmente potuto lasciare il carcere dopo quasi cinque anni. Voglio sottolineare l’estrema pacatezza di un uomo che ha scontato la sua pena in modo signorile, senza mai scadere in comportamenti scomposti anche quando gli sono stati negati diritti fondamentali”. Lo ha detto la parlamentare di Fi, Stefania Prestigiacomo. “Chi in questi anni si e’ scagliato contro di lui in modo indegno dovrebbe solo vergognarsi e rimettersi alla propria coscienza per l’odio che ha nutrito nei confronti di Cuffaro – ha aggiunto – È doveroso ricordare quando nacquero problemi per la visita alla madre ammalata: feci allora un appello al ministro della Giustizia per fare luce sul diniego e su un’ispezione, mai portata a termine. Ho presentato inoltre un’interrogazione formale per chiarire i tanti diritti negati al detenuto Cuffaro che, ribadisco, non si è mai lamentato. Oggi Cuffaro è un uomo libero, ma sulle discriminazioni subite si dovrà fare chiarezza”.

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