Roma, Lombardi (M5s) salva una famiglia dallo sfratto
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Roma, Lombardi (M5s) salva una famiglia dallo sfratto

La deputata ha trasferito il proprio domicilio parlamentare presso la casa della famiglia romana. Arrivato un conto di 12mila euro di spese condominiali

Roma, Lombardi (M5s) salva una famiglia dallo sfratto
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26 Gennaio 2016 - 19.33


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Questa volta plaudiamo al gesto generoso della parlamentare grillina Roberta Lombardi che ha letteralmente salvato una famiglia romana dallo sfratto. “Un’odissea”, così ha commentato la deputata M5s, che da mesi tenta di salvare dallo sfratto questa famiglia, padre e madre disoccupati e due figli piccoli, di cui uno disabile. La soluzione che le è venuta in mente è stata provvidenziale: ha trasferito il proprio domicilio parlamentare presso quella casa. “Stamattina mi ha chiamato la mamma in lacrime – ha raccontato la parlamentare – la società di costruzioni ha provveduto a staccare la sua utenza dalla caldaia condominiale. A lei, dunque a me fondamentalmente visto che ho lì il domicilio, sono stati tolti acqua calda e riscaldamento a gennaio, col freddo che c’è”.

Lombardi ha trasferito nel luglio scorso il proprio domicilio parlamentare presso la casa della famiglia indigente per evitarne lo sfratto esecutivo. Il costruttore, “che avrebbe dovuto affittare alla famiglia la casa ad un canone popolare agevolato ha invece applicato tariffe più alte, e quando questa famiglia non è riuscita a pagare l’affitto l’ha sfrattata anziché restituirle il maltolto come previsto dalla legge”.

“Fare la doccia fredda a due bambini? Ma siamo matti? Uno dei due oltretutto è in pronto soccorso per crisi asmatica. Ho fatto scrivere una lettera di diffida all’avvocato: se oggi non riallacciano le utenze io procedo con la denuncia penale contro la proprietà”. Ma non è tutto. “La scorsa settimana – ha detto Lombardi – mi è arrivato un conto di 12mila euro di spese condominiali. Parliamo di un appartamento di 40 metri quadri e altrettanti di giardino: ho il domicilio alla Reggia di Versailles e non me n’ero accorta”.

Nel novembre scorso l’ufficiale giudiziario era arrivato nell’appartamento della famiglia, nonostante l’inviolabilità del domicilio sancito dall’articolo 68 della Costituzione (appunto lo stratagemma adottato da Lombardi).

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