Unioni civili, Family day alla sfida finale
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Unioni civili, Family day alla sfida finale

Al via al Circo Massimo la manifestazione a difesa della famiglia tradizionale contro il ddl Cirinnà. Gandolfini: 'Siamo 2 milioni, questa piazza non è contro nessuno'

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30 Gennaio 2016 - 16.07


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Per la terza volta in dieci anni, i difensori della famiglia sono pronti a scendere in piazza per manifestare, principalmente, contro il riconoscimento il riconoscimento delle unioni civili, rivendicando il primato della famiglia tradizionale. Lo slogan scelto è contro il governo Renzi: “Vietato rottamare la famiglia”, per puntare il dito chiaramente contro il ddl Cirinnà.

Gandolfini: siamo due milioni. “Volevo annunciarvi che siamo due milioni”, ha detto Massimo Gandolfini, organizzatore del Family Day, prendendo la parola dal palco. L’annuncio è stato accolto da una ovazione dei manifestanti contro il ddl Cirinnà.
“Siamo tantissimi, molti più di quelli che pensavamo” ma “questa piazza non è contro nessuno”, ha aggiunto Gandolfini. Poche bandiere e tanti canti, anche se gli slogan apparsi non sembra essere in accordo con le parole degli organizzatori: “No alla Gaystapo”, “I figli non sono un diretto”, “Sbagliato è sbagliato”, ecc., ovvero tutti contro le unioni civili.

Alfano ha incontrato Gandolfini. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha ricevuto al Viminale Massimo Gandolfini, il portavoce del comitato ‘Difendiamo i nostri figli’ che ha organizzato la manifestazione, all’incontro ha partecipato anche il neo-ministro agli Affari Regionali con delega alla Famiglia, Enrico Costa. Alfano non partecipa alla manifestazione ma in piazza è presente la moglie, Tiziana Miceli.

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Tante famiglie con bambini. Tante sono le famiglie con bambini che hanno raggiunto il Circo Massimo. Molti dei pullman attesi da fuori Roma, circa 1500, sono convogliati nelle aree di parcheggio dove lasceranno i manifestanti che raggiungeranno con metro e bus il Circo Massimo. Nella mattinata è scattato il piano messo a punto dal Questore Nicolò D’Angelo. Il piano prevede la costituzione di quattro aree di servizio, nelle zone Venezia, Termini, Colosseo e Piramide, per ciascuna delle quali è stata predisposta una articolata rete di forze dell’ordine con il compito specifico di garantire l’ordinato afflusso e la sicurezza dei numerosissimi partecipanti. In campo, oltre ad elicotteri della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, anche metal detector e rapiscan per la sorveglianza ed il monitoraggio dei flussi.

L’ultima edizione del Family Day, svoltasi sei mesi fa in piazza San Giovanni, contò appena 400mila persone: che però bastarono a far slittare il vecchio ddl Cirinnà in Senato. Massimo Gandolfini, promotore del Family Day, ha già dichiarato quale è l’intento della manifestazione: non chiedere più tutele alle famiglie, ma evitare che la legge ne riconosca delle altre, che tra l’altro già esistono in Italia, ma che non hanno alcun diritto. “Il rallentamento del percorso del DDL Cirinnà, con la prima votazione martedì prossimo, rende ancora più determinante il risultato della nostra manifestazione, che non potrà non pesare sull’iter del disegno di legge”, ha dichiarato Gandolfini presentando l’evento.

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I politici al Family Day. E sul fronte della politica, il Family Day rischia di creare spaccature all’interno della maggioranza di governo. Se Alfano non ci sarà perché ministro, molti Ncd prenderanno parte all’evento, pur continuando a essere parte del governo Renzi.

Forte la presenza dei centristi: Maurizio Sacconi, Eugenia Roccella e ancora il presidente del Comitato parlamentari per la famiglia Alessandro Pagano, Rocco Buttiglione, Lorenzo Cesa, Paola Binetti, Gianpiero D’Alia, Angelo Cera, Giuseppe De Mita e Antonio De Poli. Tra i fuoriusciti, Gaetano Quagliariello, fondatore di Idea, che chiederà il voto segreto in aula sul ddl Cirinnà.

Forza Italia e Lega parteciperanno in massa, ma senza leader.

Per il Pd ci saranno solo Beppe Fioroni e i popolari, che marcheranno la differenza dagli altri cattoDem. Mancherà invece Rosy Bindi.

Casa Pound e Forza nuova in piazza. Infine, a difesa della famiglia si schieranno oggi pomeriggio anche Casa Pound e Forza Nuova. Roberto Fiore ha rivendicato per l’estrema destra il diritto a difedenre “la legge divina e naturale” dall’attacco di un ordine “radicalmente immorale e rivoluzionario”.

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