Il 10 marzo del 1946, per la prima volta, votano le donne
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Il 10 marzo del 1946, per la prima volta, votano le donne

La lunga battaglia per il suffragio universale in tutto il mondo arrivò anche nel nostro Paese. Il primo voto alle amministrative poi il referendum Repubblica/Monarchia.

Donne al voto
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10 Marzo 2016 - 11.14


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E’ solo il 10 marzo 1946 che le donne italiane finalmente possono esercitare un diritto concesso loro con un decreto legislativo luogotenenziale entrato in vigore un anno prima, il 2 febbraio del 1945, e varato dal secondo governo Bonomi, su proposta Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi.

Nello stesso giorno – settant’anni fa – del primo voto delle donne in Italia un decreto introduce anche il diritto all’elettorato passivo e un gruppo di donne viene eletto all’Assemblea Costituente. Il testo prevede infatti all’articolo 7 che: “Sono eleggibili all’assemblea costituente i cittadini e le cittadine italiane che, al giorno delle elezioni, abbiano compiuto il 25° anno di età”.

E’ del 1950 la legge sul congedo di maternità mentre solo nel 1960 le donne vengono ammesse a tutte le professioni e nel 1963 possono entrare in magistratura. Sarà fondamentale il ruolo delle donne nel referendum del 1974 sul divorzio e in quello del 1981 pe cancellare la legge sull’aborto del 1978.

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Oggi alla Camera siede la terza presidente donna, dopo Nilde Iotti e Irene Pivetti. E gli Stati Uniti potrebbero eleggere la prima presidente donna. Ma la strada per la completa emancipazione è ancora lunga a partire dal ‘gender gap’ degli stipendi sottolineato anche dall’Ue.

In basso il decreto legislativo con cui fu concesso il diritto al voto alle donne

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