Francesco lava i piedi a 11 profughi e una volontaria
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Francesco lava i piedi a 11 profughi e una volontaria

La lavanda dei piedi si è svolta a Castelnuovo di Porto, vicino Roma, al Cara, il Centro di accoglienza richiedenti asilo.

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24 Marzo 2016 - 18.59


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«Tutti noi, musulmani, induisti, cattolici, copti, evangelici, siamo fratelli, figli dello stesso Dio che vogliamo vivere in pace». Papa Francesco ha celebrato la Messa in Coena Domini al Cara di Castelnuovo di Porto.
«Tre giorni fa un gesto di guerra, di distruzione, in una città dell’Europa», «ma dietro di quel gesto, come dietro Giuda, c’erano altri, dietro Giuda c’erano quelli
che hanno dato il denaro perché Gesù fosse consegnato, dietro
quel gesto ci sono i fabbricatori, i trafficanti delle armi». Così il Papa nella omelia della Messa celebrata al Cara di Castelnuovo di Porto con i profughi ha contrapposto il gesto di Bruxelles, al gesto della lavanda dei piedi, nella quale uomini e donne di diverse religioni si riconoscono “fratelli” e vogliono “vivere in pace”.

Francesco ha poi lavato i piedi a 11 profughi e ad un’operatrice del Centro – Angela Ferri, di 30 anni – alla quale gli stessi ospiti hanno voluto offrire questa possibilità in quanto ha perso la mamma nei giorni scorsi. Gli undici erano otto uomini e tre donne. Quanto alla religione: tre di religione musulmana, uno indù, tre copti, quattro cattolici. Di nazionalità: quattro nigeriani, tre eritrei, uno infine per il Mali, la Siria, l’India e il Pakistan. A tutti Francesco ha lavato e baciato il piede destro.

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