Roma, assalto al bar dopo la partita: 2 accoltellati
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Roma, assalto al bar dopo la partita: 2 accoltellati

La violenza da parte di gruppo di tifosi del Milan in un locale di via Leone IV. I feriti sono stati trasportati in gravi condizioni in ospedale. La polizia ha arrestato un 19enne.

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22 Maggio 2016 - 10.46


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Assalto da parte di un gruppo di tifosi del Milan in un bar a Roma dopo la finale di Coppa Italia contro la Juve. Due persone, un 26enne e un 40enne, sono state accoltellate e trasportate in ospedale. I due feriti sono ricoverati in ospedale in prognosi riservata, ma non sarebbero in pericolo di vita.

È accaduto intorno all’una in un locale di via Leone IV, accanto al quale sono stati sequestrati bastoni e coltelli. A quanto ricostruito dalla polizia, i responsabili dell’assalto nel locale in zona Prati sarebbero scesi dal pullman solo qualche minuto per poi risalire a bordo per lasciare la città. La polizia ha identificato tutti i passeggeri di tre bus di supporter rossoneri e arrestato un 19enne. Ancora da chiarire i motivi del ferimento.

 

La nottata. Due accoltellati, 71 denunciati e sotto posti a Daspo, oltre 200 identificati.È il bilancio della nottata di ieri, dopo una partita andata liscia grazie anche all’apparato di sicurezza messo in piedi dalla questura.

Tre pullman carichi di tifosi rossoneri si trovano all’altezza del numero 64, davanti al locale Jet Lag, assai apprezzato dai nottambuli. D’un tratto inizia una sorta di assalto a uno dei pullman – così almeno raccontano i milanisti, ma la storia è tutta da verificare – con scossoni e botte sulla carrozzeria. I tifosi non ci pensano due volte: scendono in banda – sono 71, e saranno tutti denunciati e sottoposti a Daspo – e si lanciano, con sette coltelli e alcuni bastoni (che saranno poi ritrovati proprio fuori dal bar) contro quelli che ritengono responsabili dei calci al pullman.

A finire nel giro di pochi secondi accoltellati Gianluca Messineo 27 anni – un habitué del Jet Lag – e Alessandro Palmieri, quarantenne. Il primo verrà poi trasportato al San Camillo, il secondo al Santo Spirito, entrambi in prognosi riservata, anche se non in pericolo di vita. Ancora un attimo e i settantuno tifosi risalgono a bordo.

Sono poche centinaia, però, i metri che riescono a percorrere i tre pullman prima che volanti, auto del commissariato Aurelio diretto da Alfredo Matteucci, mezzi della mobile e pantere in servizio stadio, e la Digos che sta svolgendo le indagini coadiuvata dalla Procura piombino sul posto, bloccandoli tutti e tre. Vengono tutti identificati – oltre 200 persone – i 71 scesi in strada denunciati, sottoposti a Daspo, e perquisiti: sui mezzi la polizia trova cacciaviti, bombe carta, petardi, bastoni e stupefacenti. Nulla di tutto questo è entrato nello stadio, dove i controlli non lo avrebbero permesso. Coltelli, bastoni, cacciati, bombe carta, stupefacenti, petardi erano nascosti a bordo del pullman privati che avrebbe riportato verso la Lombardia i suoi 71 occupanti.

Intanto grazie alle testimonianze viene arrestato un 19enne che gli inquirenti ritengono responsabile del duplice ferimento: sono ancora però tante le cose da chiarire, per esempio se il 19enne abbia davvero agito da solo o se siano coinvolte – e in che misura, se via sia concorso oppure no – altre persone. Il pm incaricato del caso ha già avviato i primi interrogatori per chiarire fino in fondo la dinamica, mentre gli inquirenti stanno passando al vaglio le telecamere di sicurezza poste nella zona. Tra le testimonianze più importanti gli amici degli accoltellati, ma anche l’autista del pullman.

 

L’arsenale. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati 7 coltelli e mazze di legno, trovati nei pressi del luogo del ferimento, mentre all’interno di uno dei pullman è stata sequestrata un’altra mazza di legno, vari cacciavite e fumogeni, 2 “bomboni”, oltre ad hashish e marijuana

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