Proprio lui. Che si professava il paladino della giustizia alla urne. Lui, pronto a portare testimoni e registrazioni sostenendo di essere in grado di dimostrare che diversi religiosi avrebbero cercato di indirizzare il voto dei fedeli verso il Pd. Proprio lui riconfermato sindaco di Abano Terme. Luca Claudio già da dieci anni primo cittadino, alla quarta conferma consecutiva, avrebbe messo in piedi una vera e propria ‘tangentopoli delle terme’.
Quella portata a galla dall’operazione della Guardia di Finanza di Padova, che sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip patavino nei confronti di due pubblici amministratori e tre imprenditori, indagati a vario titolo per i reati di concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione e riciclaggio. Altri 18 soggetti sono indagati a piede libero nel medesimo procedimento penale. In corso anche 22 perquisizioni domiciliari e locali.
Tra gli arrestati appunto, Luca Claudio, dal 2011 Sindaco di Abano Terme, riconfermato all’esito della recente tornata elettorale, e per dieci anni (dal 2001 al 2011), sindaco di Montegrotto Terme.
I dettagli dell’operazione verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11.00 presso la sede del Gruppo della Guardia di Finanza, in via San Fidenzio n. 4.
Chi è. Claudio, esponente del centrodestra, dal 2001 al 2011, due mandati nel vicino comune di Montegrotto Terme e ora due ad Abano, diceva prima della tornata elettorlae:
“Non sarò il sindaco di tutti, certo non di chi – ha spiegato – ha attaccato così duramente la mia persona. Nei prossimi giorni chiederò udienza al vescovo, ma non mi fermerò lì. Ho deciso di dichiarare guerra al cattocomunismo e a questa cultura ipocrita e becera”. Claudio annuncia che al vescovo chiederà “perché tanti preti hanno predicato contro” di lui e “a favore del Pd. Sono pronto – ha aggiunto – a portare come testimoni cittadini che sono stati avvicinati da religiosi che cercavano di influenzare la campagna elettorale. Ho anche alcune registrazioni di quelle conversazioni a dimostrarlo”. Adesso dal vescovo dovrebbe andare per una confessione?
Tangentopoli Terme: mazzette fino a 20% dell’importo lavori
Luca Claudio era destinatario di una percentuale varia (dal 10 al 20%) sulle somme liquidate alle aziende che si occupavano della manutenzione del verde pubblico. Sistema “esportato” poi nel Comune di Abano Terme nel 2011 e proseguito in quello di Montegrotto grazie a Massimo Bordin (56 anni, ora agli arresti domiciliari), passato nel frattempo dalla carica di vice sindaco a quella di sindaco. E’ quanto accertato dalla Guardia di finanza di Padova con l’operazione “Imperator”, che ha consentito di ricostruire anni di tangenti su appalti e lavori pubblici. Numerosi gli imprenditori costretti a pagare per poter lavorare, consapevoli che se non avessero assecondato il “diktat” del sindaco del momento, avrebbero perso importanti opportunita’ di lavoro, fino a non lavorare piu’ per i due comuni termali: sette di loro, nel corso delle indagini, hanno confermato di aver pagato tangenti per lavorare.
Nei confronti degli imprenditori e’ stato ipotizzato il reato di induzione indebita a dare o promettere utilita’, avendo subito una sorta di pressione morale: pagare ovvero accettare la prospettiva di non poter piu’ contare sugli incarichi pubblici, a maggior ragione in epoca di crisi economica e di mercato sostanzialmente fermo.
In altri casi, soprattutto in presenza di appalti di maggior importo, e’ stata invece riscontrata una vera e propria “par condicio contractualis”, ossia un incontro libero e consapevole della volonta’ delle parti, tra pubblici amministratori infedeli ed imprenditori, in questo caso non “vittime” del sistema ma ‘attori’ dello stesso, al livello dei due sindaci. L’accusa e’ in questo caso di corruzione.
Diversi, nei due casi prospettati, la tipologia di lavori, ma anche il modo di pagare la tangente, sempre oscillante tra il 10 e il 20% dell’importo dei lavori stessi. I piccoli imprenditori, quasi sempre gli stessi, operanti per lo piu’ nel settore della manutenzione del verde, si vedevano assegnati i lavori a chiamata diretta ovvero a seguito di gara, a fronte della corresponsione di denaro contante. Il contante era utilizzato anche per sbloccare l’iter di procedimenti per il rilascio di concessioni e autorizzazioni edilizie: e’ il caso, secondo i finanzieri, dei 7.000 euro corrisposti nel novembre 2012 a Claudio, come prima tranche della somma richiesta di 60mila euro come contropartita per agevolare il rilascio di alcune autorizzazioni per cantieri edili; ma anche dei 25mila euro per velocizzare una concessione edilizia per la costruzione di una palazzina, sempre ad Abano.
In una circostanza, invece, per imprimere uno sprint alle pratiche relative al cambio di destinazione d’uso da commerciale a residenziale di alcuni immobili a Montegrotto, il sindaco Claudio avrebbe indotto due imprenditori a cedergli un appartamento al prezzo di 65mila euro, pari alla meta’ del valore di mercato.