Strano il mondo della rete, ogni tanto si ricorda di veri e propri fenomeni che ritornano inaspettatamente in voga. È il caso della deposizione che Andrea Alongi ha reso al Tribunale di Parma nel 2008, andata in onda in una puntata di “Un giorno in Pretura” e ripresa in questi giorni dalla seguitissima pagina Facebook “Sesso, droga e pastorizia”. Dopo il rilancio sul social network di Zuckemberg, le frasi “cult” di Alongi sono tornate a invadere la rete, trasformando, malgré lui, il giovane testimone nell’idolo del web di questa calda estate 2016. Negli minuti mandti in onda da Rai 3, tra l’annoiato e l’irriverente, Alongi doveva testimoniare in una causa penale per dei fatti accaduti il 29 settembre 2008. Si trattava del procedimento a carico di alcuni agenti della Polizia municipale di Parma che si resero protagonisti dell’arresto arbitrario e delle violenze sul giovane ghanese Emmanuel Bonsu, accusandolo ingiustamente di essere un “palo” nelle attività di spaccio al parco Falcone e Borsellino di Parma. I vigili erano accusati, a vario titolo, di lesioni personali, calunnia, ingiuria, falso ideologico, violazione dei doveri d’ufficio e sequestro di persona. Insomma una bruttissima pagina di razzismo all’italiana, che però oggi è diventata virale e ha lasciato spazio solo all’ironia. La pagina Facebook “Sesso Droga e Pastorizia”, che il 4 luglio 2016, ha riportato in auge il video, ha celebrato ironicamente Alongi come “Un uomo che si è fatto da solo e che non ha paura delle autorità, o meglio della municipale che per definizione deve solo pensare a fare le multe”. Dopodiché è stata la volta delle pagine correlate, come “Affrontare un esame orale come Andrea Alongi al processo”, “Comprare la roba dal tunisino/palestinese/marocchino con Andrea Alongi” o ancora “Recarsi con Andrea Alongi presso concessionari MAZDA per ammirare auto belle da DIO!”
Argomenti: facebook