Anziani maltrattati in casa di riposo, alcuni sono morti: coppia in manette
Top

Anziani maltrattati in casa di riposo, alcuni sono morti: coppia in manette

Legati, violentati psicologicamente: alcuni sono stati ricoverati in ospedale. La struttura di Vasto sotto sequestro.

Una casa per anziani
Una casa per anziani
Preroll

globalist Modifica articolo

21 Luglio 2016 - 14.56


ATF

LA casa di riposo era un vero lager. Atti di violenza fisica e psicologica su persone anche non autosufficienti. Semplice prendersela coi più deboli e guadagnarci pure, no? Sevizie, maltrattamenti, violenze fisiche e psicologiche nei confronti di anziani ricoverati in una casa di riposo di Vasto.

Gli ospiti, quasi tutti affetti da gravi patologie venivano sottoposti “a continue sofferenze fisiche ed umiliazioni morali, costrette a penose condizioni di vita ed a vivere in un clima di paura e insicurezza.

A volte venivano persino legati ai loro letti ed alle loro sedie a rotelle quando disturbavano o semplicemente si “lamentavano” per i continui dolori causati dalle precarie condizioni fisiche. “A causa di questi inumani trattamenti alcuni ospiti, ormai in fin di vita, dopo essere stati ricoverati presso il nosocomio di Vasto, sono morti”, spigano in una nota i carabinieri.

E’ il risultato di una operazione del nucleo operativo della compagnia carabinieri di Vasto che ha eseguito, su disposizione del gip del tribunale di Vasto, due arresti carico di due conviventi, titolari di una casa di riposo per anziani: una donna, G.C. di 48 anni, ed il convivente R.L. di 58 anni. La struttura è stata sequestrata.

Leggi anche:  Calcio, arbitri e violenza: un trend che va invertito al più presto

L’intera attività d’indagine ha origine agli inizi di aprile 2016 a seguito di alcune segnalazioni rese da persone che avevano assistito ai maltrattamenti. A quel punto di fatti è stata informata la procura di Vasto e si è proceduto alla acquisizione di tutti gli elementi probatori, tra i quali anche le cartelle cliniche dell’ospedale civile di Vasto. Gli arrestati, portati nelle carceri di Vasto e di Chieti, dovranno rispondere di concorso in maltrattamenti, lesioni volontarie, aggravate dall’essere il fatto seguito dalla morte della persona offesa e abbandono di incapaci con le aggravanti di aver agito per futili motivi e aver adoperato sevizie.

Native

Articoli correlati