Renzi contro Cambridge: su Regeni troppi e inspiegabili silenzi
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Renzi contro Cambridge: su Regeni troppi e inspiegabili silenzi

Il premier: "Ho chiesto al Primo Ministro inglese Theresa May di spendere la sua autorevolezza nel chiedere ai docenti di Cambridge di collaborare"

In foto, Giulio Regeni
In foto, Giulio Regeni
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1 Agosto 2016 - 16.34


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Il premier Matteo Renzi è tornato a parlare della morte di Giulio Regeni, aprendo un caso diplomatico con la Gran Bretagna. Per il primo ministro è “inspiegabile”, come ha detto in un’intervista a Repubblica, la poca collaborazione dei docenti di Cambridge con le autorità giudiziarie italiane. “Ho chiesto al Primo Ministro inglese Theresa May, mercoledì scorso – ha spiegato Renzi – di spendere la sua autorevolezza nel chiedere ai docenti di Cambridge di collaborare con le autorità giudiziarie italiane. Non capisco per quale motivo i professori di una così prestigiosa università globale pensino che l’Italia possa accettare il loro silenzio, che mi sembra inspiegabile. È morto un ragazzo italiano, torturato. Dobbiamo alla sua famiglia la verità. E chiunque ne possieda anche solo un pezzetto ci deve aiutare, subito”.

La totale mancanza di collaborazione da parte dell’Università è venuta alla luce quando Sergio Colaiocco, il sostituto procuratore che conduce le indagini sulla morte di Regeni, volò proprio a Cambridge insieme con i genitori del ragazzo. Colaiocco aveva chiesto ai professori che seguivano Regeni collaborazione, ma aveva ottenuto solo silenzi. In particolare la tutor, Maha Abdrerrahman, si rifiutò di rispondere alle domande inviando poi alcuni giorni dopo una mail ai magistrati italiani, limitandosi a dare delle risposte “assolutamente insoddisfacenti”, come hanno rivelato gli investigatori. Secondo gli inquirenti italiani è proprio la Abdrerrahman che potrebbe aiutare a scoprire la verità sulla morte del ricercatore, perché potrebbe essere a conoscenza di particolari importantissimi per ricostruire il giorno del rapimento di Giulio. Inoltre, essendo lei ad aver commissionato la ricerca, dovrebbe essere in grado di fornire elementi sui contatti di Regeni al Cairo. La Abdrerrahman si è invece limitata a dire di non aver ancora fornito nulla di concreto al ricercatore italiano, anche se dalle analisi del computer emerge un’altra storie, ovvero che Giulio la informava in tempo reale del suo lavoro.

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