Strage di Bologna, Mattarella: bisogna arrivare alla piena verità
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Strage di Bologna, Mattarella: bisogna arrivare alla piena verità

Anche il sindaco Virginio Merola ricorda la strage del 1980: "L'approvazione del reato di depistaggio è un passo significativo".

Strage di Bologna - 2 Agosto 1980
Strage di Bologna - 2 Agosto 1980
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2 Agosto 2016 - 10.21


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“Si sono fatti dei passi avanti significativi, come l’approvazione del reato di depistaggio, ma c’è ancora da raggiungere la verità, e quindi la giustizia piena, per arrivare ai mandanti della strage della stazione di Bologna”. A dirlo è il sindaco di Bologna Virginio Merola, che ha aperto la commemorazione, in occasione del 36esimo anniversario della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, in cui persero la vita 85 persone per lo scoppio di una bomba.  “L’approvazione del reato di depistaggio – ha aggiunto il sindaco – è un passo significativo che testimonia l’impegno delle istituzioni per la nostra città. Bisogna trasformare il dolore di 36 anni fa in consapevolezza, dare un senso a questo dolore, cosa di cui abbiamo bisogno anche rispetto a quello che sta succedendo nel mondo”.
C’è un nuovo libro “che ripercorre la pista Palestinese. E’ sciacallaggio. Questi personaggi non si accontentano di mettere avanti altre piste, ma con sciacallaggio prendono in mezzo varie vittime che sono state uccise all’interno di questa strage. E’ un fatto deleterio, da condannare”, ha detto invece Paolo Bolognesi, deputato e presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna. Il libro a cui si riferisce il deputato è ‘I segreti di Bologna’ di Valerio Cutonilli e del giudice Rosario Priore (edizione Chiarelettere). “Per vendere qualche libro in più… è una scelta squallida e noi come familiari delle vittime la condanniamo in toto”, ha spiegato Bolognesi. Il presidente dell’associazione ha poi apprezzato l’introduzione “per la prima volta in Italia del reato di depistaggio, uno strumento in più per perseguire queste situazioni che nascondono la verità ai cittadini. E’ un fatto importante e qui il Governo si è impegnato e ha mantenuto la parola. Ci sono voluti 23 anni, ma ce l’abbiamo fatta”.

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“La vostra sete di verità, che è anche la nostra, è essenziale per la vita democratica”, ha aggiunto Claudio De Vincenti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri che, in rappresentanza del governo, si è rivolto così ai familiari delle vittime della strage del 2 agosto, nell’incontro che si è svolto in Comune. “Questa cerimonia – ha detto – ha la forza della democrazia, la forza della memoria, vogliamo che ciò che è accaduto diventi elemento portante della nostra consapevolezza democratica e di ciò che dobbiamo fare perché non si ripetano. L’Italia fu percorsa da un orrore e bisogna fare in modo che questo non si ripeta”. “Passi avanti sono stati fatti – ha detto – altri ne dovremo fare, ma averli fatti ci dice che farli è possibile ed è il segnale più forte che la nostra è una democrazia viva con le istituzioni al fianco dei cittadini”. Fra i passi avanti fatti, De Vincenti ha ricordato l’approvazione del reato di depistaggio: “Una legge fondamentale che segna uno spartiacque e ci consentirà di fare passi ulteriori nella ricerca della verità e della responsabilità e della ricostruzione storica”.

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Mattarella: raggiungere la verità. “La strage di Bologna era iscritta in una strategia che mirava a destabilizzare le istituzioni e la sua matrice è stata accertata dalle conclusioni giudiziarie. Permangono ancora domande senza risposta e la memoria è anche sostegno a non dimettere gli sforzi per andare avanti e raggiungere quella piena verità, che è premessa di giustizia”. E’ quanto ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato a Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione familiari delle vittime. “Il terrorismo – che il nostro Paese ha conosciuto e sconfitto grazie alla sua unità e alla fedeltà, mai venuta meno, ai principi della democrazia e del diritto – oggi si manifesta nel mondo in forme nuove e con una ferocia non certo inferiore. Il senso di umanità che ci lega e i valori democratici che poggiano sul valore assoluto della persona ci daranno la forza per battere la follia distruttrice dei nuovi seminatori di morte”.

La comunità islamica in corteo: contro tutti i terrorismi. Anche la comunità islamica di Bologna ha scelto di partecipare al corteo. Un gruppo di esponenti della comunità ha sfilato con uno striscione con la scritta ‘Contro tutti i terrorismi’. “Vogliamo partecipare per dire che il terrorismo non può trovare giustificazione, è un comportamento umano irrazionale”, ha detto Yassine Lafram, presidente della comunità islamica di Bologna. “Sentivamo il bisogno di esserci, per ribadire la nostra condanna a ogni forma di terrorismo”, ha aggiunto.

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Grasso: la gente pretende verità. “Ore 10.25, 2 agosto 1980, stazione di Bologna. 85 morti, più di 200 feriti. Uno squarcio nei cuori e nelle coscienze di un’intera nazione. Non solo i corpi lacerati degli innocenti che trovarono la morte; non solo chi si salvò ma ha vissuto l’incubo di quel giorno per il resto della vita; non solo i familiari delle vittime, non solo Bologna: un intero popolo pretende e merita che tutta la verità, anche quella più difficile da ricostruire, emerga dalla foschia del passato e dalle reticenze di molti. Un importante passo è stato compiuto recentemente con l’approvazione della legge che punisce il reato di depistaggio. Insieme dobbiamo avere il coraggio e l’ambizione di compiere i successivi”. Lo ha scritto su Fb il presidente del Senato Pietro Grasso.

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