Contro l’indifferenza di fronte ai numerosi scenari di guerra che affliggono il mondo. È questo il filo conduttore della marcia Perugia-Assisi in programma oggi domenica 9 ottobre. A marciare sono 472 enti locali, più di 100 scuole, tantissime associazione e i ragazzi di Amatrice.
Il programma prevede la partenza alle 9 da Perugia Giardini del Frontone. L’arrivo è previsto per le 14 nella Piazza inferiore di San Francesco. Oggi, nel corso della presentazione dell’evento Nando Mismetti, presidente della Provincia di Perugia ha dichiarato: “Una giornata che segna la voglia di un popolo di ritrovare fiducia e speranza e dire no alle guerre”. “Oggi – ha detto Barelli vicesindaco di Perugia – la guerra non è più localizzata in posti circoscritti. Il terrorismo ci ha fatto capire che nessuno è più sicuro nelle città”
In marcia per la pace e per la fraternità . “In marcia per la pace e per la fraternità, da Perugia ad Assisi e sulle strade di tutta Italia: per non rassegnarsi all’indifferenza e al conformismo, per continuare a credere che la pace sia l’unica prospettiva possibile della crisi siriana e delle altre in Medio Oriente, per spingere tutta l’Europa a costruire ponti e non muri”: è questo l’appello con il quale Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, si rivolge ai giovani e agli sportivi di tutte le età per partecipare alla Marcia. Con gli stessi valori l’Uisp aderisce alla Giornata nazionale del Camminare, prevista anch’essa domenica 9 ottobre, con iniziative in tutta Italia.
I colori dell’arcobaleno. “Portate con voi i colori arcobaleno della pace – prosegue Manco – fateli muovere in tutta Italia attraverso le decine di iniziative che l’Uisp terrà in molte città e nei parchi con i Comuni e le scuole, con le società sportive e i gruppi di cammino”.
Alla marcia parteciperanno anche i giovani della Cittadella della pace di Rondine: “Marciamo per la pace correndo dalla guerra. Marciamo per la pace oggi per non scappare dalla guerra domani”. “Dal piccolo borgo toscano di Rondine, dove venti anni fa è nata la Cittadella della pace, si alza oggi più che mai la voce dei giovani provenienti da luoghi di guerra che qui convivono con il proprio nemico dimostrando al mondo che la pace tra i popoli non è un’utopia”, prosegue la nota, sottolineando come siano “giovani che hanno rifiutato la guerra, e che impugnano le armi del dialogo e della conoscenza per imparare a trovare insieme nuove forme pacifiche di convivenza, costruire un futuro insieme, lavorare per risolvere i conflitti in corso nei propri Paesi e diffondere la cultura della pace”. Al loro fianco vivono quotidianamente “ventiquattro ragazzi di tutta Italia, che hanno scelto di frequentare la quarta liceo a Rondine, in un luogo dove è possibile incontrare il mondo e formarsi come costruttori di pace per redimere i conflitti insiti nella nostra società che avvelenano la quotidianità di ognuno di noi”.