di Claudia Sarritzu
Il bullismo è uguale ovunque e non ha colore, razza, genere, religione, ceto sociale. Sono ragazzini qualunque che imitano la violenza degli adulti, a portata di mano in tv ma spesso anche in casa, dove vedono (per esempio) il padre soggiogare la madre. La legge del più forte così va in scena anche nei luoghi di ritrovo dei ragazzi, troppo spesso purtroppo nelle scuole, dove tutti dovremmo sentirci al sicuro. Umiliazioni, percosse, paura, risate, sopraffazione, rabbia selvaggia, riprese con un telefonino e trasmesse in rete, perché chi è violento ne è sempre fiero e desidera che chi subisce sia pubblicamente deriso. La vendetta prima era una cosa privata, un affare sporco che non veniva sbandierato. Oggi la popolarità a ogni costo è l’altra terribile faccia di questo fenomeno che non si fermerà solo con le leggi (che ben vengano).
Questa volta la storia che vi raccontiamo è successa in Sardegna, basso tasso di criminalità, nessun quartiere malfamato, ma solo dei giovani che fanno della violenza un’occasione imperdibile per diventare famosi su youtube. E ci riescono: 64mila condivisioni e oltre 2.300 commenti.
Siamo all’uscita dell’Istituto Enogastronomico di Muravera, 60 km da Cagliari. Si tratta di un video di tre minuti che immortala una bulla di circa 16 anni che affronta una sua coetanea e le chiede spiegazioni su una foto postata sul social di fronte a oltre trenta compagni. “Gli spettatori” tra risate e urla la incitano a picchiarla come in un’arena di duemila anni fa. La vittima cerca di difendersi ma la bulletta la colpisce con uno schiaffo, mentre uno filma la scena. Questo video è finito sul tavolo della procura dei minori di Cagliari, i carabinieri stanno identificando tutti i presenti. Chi sa se qualcuno di questi piccoli vigliacchi pagherà? Chi sa se le famiglie si vergogneranno di avere dei figli così?
Il video è poi stato postato su Facebook da una ragazza per denunciare l’episodio e rompere il muro di silenzio: “Questo è ciò che è accaduto all’uscita di scuola qualche giorno fa. I protagonisti sono i ragazzi dell’enogastronomico di Muravera. Mi stupisco di come le persone presenti nel video non abbiamo avuto neanche il coraggio di intervenire. Rimango veramente allibita dall’ignoranza di certi elementi che sfortunatamente nel 2016 esistono ancora. Certi avvenimenti dovrebbero essere immediatamente segnalati al fine di tutelare i diritti della ragazza”. E ha ragione: perché il bullismo uccide l’adolescenza di molti nostri figli, cancella la loro serenità, ed è una piaga da curare anche quando resta privato e non pubblico.
Lo scopo dei bulli non è solo intimidire o picchiare ma anche umiliare. La sedicenne urla “mi devi chiedere scusa davanti a tutti”. Poi le impone di mettersi in ginocchio.
Il video termina con la ragazza che piange e ha dietro il branco selvaggio che la ingiuria e la segue mentre lei cammina in una strada bianca non asfaltata e viene quasi da pensare che la vogliano lapidare. Brividi…
Scelgo di non postare il video per non continuare a divulgare la violenza e a rendere popolare la bulletta che ne sarebbe felice. Lo faccio per rispetto della vittima e perché noi media dobbiamo tutelare i minori prima di tutto.
Ma le storie come questa vanno raccontate, perché chi soffra possa sentirsi meno solo.
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