Il ponte è crollato, ma al momento la colpa non è di nessuno. Semmai è dell’altro. Perché c’è sempre un altro.
Perché all’indomani del crollo del cavalcavia che ha provocato la morte di una persone e il ferimento di altre cinque si sta assistendo al rimpallo delle responsabilità. A cominciare dalla decisione se chiudere o meno quel tratto di strada.
Al momento Anas e provincia di Lecco fanno a scaricabarile. Secondo l’Anas già intorno alle 14 era stata chiesta alla provincia la chiusura parziale della strada, in corrispondenza del cavalcavia. Ma alla Provincia volevano una richiesta formale, che comportava l’obbligo di una ispezione visiva e diretta da parte del capocentro Anas. Una procedura che è del tutto corretta sotto il profilo della forma ma che ha ritardato la chiusura del ponte. Quando infatti è arrivato l’ispettore dell’Anas per l’ispezione ‘visiva e direttà era troppo tardi.
Ora la magistratura dovrà fare gli accertamenti anche sulle competenze-spezzatino: la manutenzione del ponte spetta ad Anas perché di loro proprietà, mentre alla provincia compete solo la gestione del tratto dell’asfalto.
C’è poi il capitolo trasporto eccezionale (il Tir era uno di quelli) per capire se tutte le autorizzazioni rispondevano alle norme.
Insomma, un rebus al momento. Ma ci sarà una indagine che dovrà stabilire l’esatto andamento delle cose.
Crollo del cavalcavia: Anas e Provincia iniziano lo scaricabarile
La magistratura indaga sulle cause del cedimento e sui ritardi nel dare l'allarme
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29 Ottobre 2016 - 11.21
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