Giubileo dei detenuti, il Papa: ipocrita chi vede il carcere come unica via
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Giubileo dei detenuti, il Papa: ipocrita chi vede il carcere come unica via

Francesco officia davanti a mille detenuti: "Il carcere non è l'unica via. Là dove c'è una persona che ha sbagliato, è più presente Dio"

Papa Francesco, messa per il Giubileo dei detenuti
Papa Francesco, messa per il Giubileo dei detenuti
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6 Novembre 2016 - 11.41


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“È ipocrita chi vede il carcere come unica via per i detenuti”. È questo il messaggio che Papa Francesco ha voluto lanciare durante la messa a San Pietro, con la quale ha celebrato il Giubileo dei carcerati. Tanti i carcerati con familiari, cappellani, volontari, che hanno affollato la basilica. Sono loro, i carcerati, come ha voluto lo stesso Francesco, gli assoluti protagonisti del loro Giubileo: alcuni di loro hanno servito la messa come ministranti, altri hanno preparato le ostie. Il papa ha spiegato che “là dove c’è una persona che ha sbagliato, è più presente Dio”, sottolineando che “anche Dio spera, la Misericordia non lo lascia tranquillo”.

“Ogni volta che entro in un carcere mi domando: perché loro e non io. Tutti, abbiamo la possibilità di sbagliare, tutti abbiamo sbagliato”, ha aggiunto Francesco. “A volte, a volte una certa ipocrisia spinge a vedere in voi solo delle persone che hanno sbagliato, per le quali l’unica via è quella del carcere. Non si pensa alla possibilità di cambiare vita, c’è poca fiducia nella riabilitazione”, ha sottolineato il Pontefice, che ha insistito contro chi “si dimentica che tutti siamo peccatori e, spesso, siamo anche prigionieri senza rendercene conto”.

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“Non spetta a me concedere la vostra liberazione”, ha detto il Papa rivolgendosi ai detenuti presenti in San Pietro. Ma la Chiesa non può rinunciare di “suscitare in voi il desiderio della vera libertà”. Il pontefice ha ricordato che “certo, il mancato rispetto della legge ha meritato la condanna” e che “la privazione della libertà è forma più pesante della pena che si sconta, perché tocca la persona nel suo nucleo più intimo”. Ma ai carcerati ha detto: “Nessuno di voi si rinchiuda nel passato: certo la storia passata anche se lo volessimo, non può essere riscritta. Ma non cadiamo nella tentazione di pensare di non poter essere perdonati”.

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