Una montagna di lettere, si dice una cifra vicina agli oltre 500mila potenziali elettori sui 700mila abitanti dell’intera area provinciale, contenenti l’appello del premier italiano Matteo Renzi a votare “sì'” al referendum, sono piombate nelle poste di Modena per essere consegnate entro il fine settimana.
I postini della provincia rischiano di affogare, sommersi dalla mole di carta e alle prese con un incarico proibitivo da sbrigare, perché le missive sarebbero giunte in distribuzione solo nella giornata di ieri, ad appena quattro giorni dal voto.
Quintali di messaggi della campagna referendaria che si sommerebbero al già notevole quantitativo di posta da consegnare, quel problema che aveva già portato a uno sciopero degli operatori il 4 novembre viste le difficoltà di smaltimento della giacenza. Il malumore serpeggerebbe manifestamente nell’ambiente dei portalettere, cui è stato assegnato questo compito improvviso e molto gravoso.
Una difficoltà ulteriore è data dal fatto che la consegna della posta è prevista estesamente a giorni alterni nel Modenese: una circostanza che ha ridotto, di fatto, i giorni previsti per la distribuzione dei messaggi per il ‘sì’ firmati dal premier. E non aiuta la circostanza che le lettere da recapitare non abbiano avuto un preventivo smistamento a seconda dello stradario degli elettori riceventi.
Secondo la Gazzetta di Modena, i postini avrebbero ricevuto da Roma l’indicazione di cercare di fare tutto quanto è nelle loro possibilità per assicurare le consegne ai votanti del referendum, circa 530mila nel Modenese.
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