Da Sulmona a Berlino: storia di Fabrizia, cervello in fuga dall'Italia
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Da Sulmona a Berlino: storia di Fabrizia, cervello in fuga dall'Italia

Figlia della generazione Erasmus, di Fabrizia Di Lorenzo non si hanno più notizie da ieri sera quando un tir impazzito è piombato sulla folla in un mercatino a Berlino.

Fabrizia Di Lorenzo
Fabrizia Di Lorenzo
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20 Dicembre 2016 - 21.37


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Sono appese a un filo le speranze di ritrovare viva Fabrizia Di Lorenzo, la ragazza di 31 anni di Sulmona (L’Aquila) dispersa dopo la strage di Berlino di ieri sera: anche il padre, Gaetano, in partenza per la Germania, con la voce rotta dal pianto, ha spiegato ai microfoni che è inutile farsi illusioni e che “non dovrebbero esserci più dubbi”, sul fatto che tra le 12 vittime dell’attentato (rivendicato in serata dall’Isis) ci sia anche sua figlia.

Cittadina del mondo, Fabrizia è una rappresentate di quella che è definita come generazione Erasmus, studenti che decidono di  affrontare all’università un percorso formativo diverso e orientato all’integrazione tra i popoli e alla lotta alla discriminazione.

Dopo essersi laureata alla triennale alla Sapienza di Roma in Mediazione linguistico-culturale, Fabrizia ha conseguito la laurea  magistrale all’Alma Mater di Bologna in Relazioni internazionali e diplomatiche e un master alla Cattolica di Milano in tedesco per la comunicazione economica. Poi la partenza per Berlino, dove ha trovato lavoro per un’azienda di trasporti.

Nelle frasi, citazioni, messaggi lasciati su Twitter, è chiaro come Fabrizia lotti contro la discriminazione razziale: più volte sul suo profilo ha invitato i suoi follower a non confondere il terrorismo con l’immigrazione.

Il suo ultimo tweet è del 5 dicembre: un video della scena del film “La meglio gioventù” in cui il professore universitario, durante un esame di medicina, invita Nicola (Luigi Lo Cascio) a lasciare l’Italia, un Paese di dinosauri, in cui non cambia mai nulla.

 

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