Ci sono condizionamenti da parte della massoneria nella vita pubblica? Ci sono consorterie che potrebbero inquinare la vita democratica?
Asdesso il braccio di ferro tra la commissione Antimafia e Stefano Bisi, il Gran maestro del Grande Oriente d’Italia (il più importante Ordine massonico del paese), si concluderà il 18 gennaio.
Rosy Bindi, presidente della commissione, ha chiesto a Bisi di fornire l’elenco degli iscritti all’ordine. Richiesta che si è fatta più pressante per via dell’inchiesta sulle cyberspie che ha portato in carcere i fratelli Occhionero. Questa volta il Gran Maestro del Goi non potrà tirarsi indietro e sarà interrogato, mentre la Bindi potrà avvalersi dei poteri dell’autorità giudiziaria, e contare sull’appoggio delle forze dell’ordine per ottenere l’elenco.
Come è emerso nell’ordinanza di custudia cautelare, Giulio Occhionero era legato agli “ambienti della massoneria italiana”. Dalle carte è trasparsa la sua preoccupazione per l’eventualità che il Gran Maestro potesse fornire alla Bindi gli elenchi della loggia. Ma non potrà farci niente perché questa volta la presidente della Commissione intende andare fino in fondo.
L’indagine sui legami tra massoneria e mafia è partita dopo la scoperta di un gran numero di logge massoniche a Castelvetrano (Trapani), il paese del boss latitante Matteo Messina Denaro. Dopo le tante sollecitazioni fatte al Gran Maestro del Goi negli ultimi mesi, è giunto il momento di fare più pressione. “O Bisi fa chiarezza sui rapporti tra massoneria e mafia e sulle attività dei fratelli Occhionero oppure si rischia uno scontro vero e proprio”.
Massoneria, l'antimafia vuole gli elenchi degli iscritti alle logge
Rosy Bindi, presidente della commissione, vuole i dati dal Grande Oriente d'Italia
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16 Gennaio 2017 - 10.31
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