Parroco polemico con Israele: aboliamo la giornata della Memoria
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Parroco polemico con Israele: aboliamo la giornata della Memoria

Il sacerdote lancia la proposta su Facebook e scoppia la polemica. Il vescovo si scusa e chiarisce

Polemiche sulla Giornata della memoria
Polemiche sulla Giornata della memoria
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27 Gennaio 2017 - 22.17


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Non è un negazionista, ma ce l’ha con Israele. E le sue parole hanno provocato un vespaio: ”Propongo referendum per abolizione Giornata della memoria”.. Con queste parole su Facebook don Vincenzo Lopano, parroco della chiesa di Sant’Agostino ad Altamura (Bari) e docente di religione in un liceo locale, ha voluto lanciare una riflessione sulla Giornata della memoria ma il post in breve tempo ha dato la stura ad una discussione in cui sono apparsi anche numerosi messaggi negazionisti sull’Olocausto e offensivi per gli ebrei.
 Di fronte alle polemiche, il sacerdote ha spiegato la sua posizione con un altro post, sempre su Facebook. ”Sono stato al Museo della Shoah Yad Vashem ed ho pregato, solo quello perché non riuscivo a fare altro! – ha scritto – di fronte al dolore l’unica cosa che riesci a fare è allargare le mani e alzarle al cielo, perché il dolore ti squarcia, che sia bianco o nero, italiano o ebreo, povero o ricco. Ho visto il campo profughi a Nablus, ho visto Ebron e l’unica cosa che riesco a dire è che l’attuale politica Israeliana non ha imparato nulla dal suo passato! Non basta ricordare se non si impara!”.
A seguito della discussione, è intervenuta la Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva in cui da parte del vescovo Giovanni Ricchiuti è stato espresso ”sconcerto” per delle parole che sono state ”affidate, arbitrariamente e ingenuamente, ad un post su Facebook”.
Il vescovo ha chiarito che il sacerdote è ”lontano da sentimenti antisemiti o negazionisti” ed ha rivolto a tutti l’invito ”a riconfermare il rispetto e la preghiera per i sei milioni di ebrei sterminati nei campi di concentramento e, infine, a distinguere questa memoria dalle questioni israelo-palestinese di oggi”.
 L’arcivescovo si è scusato ”per il disagio che le parole del sacerdote possono aver provocato in tanti”.

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