Non solo i titoli sessisti di Libero, in Italia anche chi fa pubblicità si lascia spesso andare a becere allusioni, creando vergognose pubblicità contro le donne. Accade che nei giorni scorsi in Calabria – precisamente a Cosenza -, in vista della festa degli innamorati, ai geniali copywriter di “Keyaku”, nota catena di elettrodomestici, venga in mente uno slogan geniale per promuovere un’offerta su una lavatrice: “A San Valentino mettila a 90 gradi”. Uno squallido doppio senso fallocentrico in una società maschilista in cui ormai titoli e frasi del genere sono all’ordine del giorno.
C’è da dire che l’azienda in questione vanta un curriculum di tutto rispetto in quanto a pubblicità contro le donne: che si tratti di uno smartphone o di un elettrodomestico, sui manifesti 6×3 che spesso campeggiano sulle strade calabresi la strategia di marketing è sempre portata avanti con desolati riferimenti al sesso. Desolanti, sì, perché – ed è cosa buona e giusta abbassarci alla spicciola retorica, giusto per far capire meglio da questi signori (ovviamente non vi è subbio che a decidere questo tipo di pubblicità sia una redazione di soli uomini) di cosa stiamo parlando – ancora nel 2017 c’è chi crede di attirare l’attenzione in questo modo.
Intanto i parlamentari di Sinistra Italiana – primi firmatari la deputata calabrese Celeste Costantino e Nicola Fratoianni – hanno presentato un’interrogazione al presidente del consiglio Gentiloni affinché Palazzo Chigi attivi subito un’istruttoria dell’Unar nei confronti di questa azienda per reiterate ed evidenti iniziative di carattere discriminatorio. “Messaggi di questo tipo anche se commerciali o giocati su discutibili doppi sensi, – affermano i deputati di Sinistra Italiana – sono assolutamente pericolosi, di pessimo gusto, da evitare nella maniera più assoluta. Peraltro ogni giorno nel nostro Paese messaggi sessisti o ambigui contribuiscono all’estendersi di episodi di violenza, di discriminazione, di umiliazione per le donne. È ora di dire basta”.
Sulla vicenda è già intervenuto lo stesso sindaco di Cosenza che ha provveduto a coprire i manifesti. E sapete come ha reagito l’azienda? Ha denunciato per abuso di ufficio il primo cittadino della città calabrese. A questi signori consigliamo di leggere oggi, San Valentino, i dati sui femminicidi e la violenza sulle donne del passato anno: forse avranno la delicatezza (la decenza ormai è bella che andata) di chiedere scusa a tutte.