Case vuote a Milano non ne mancano: secondo le stime dei sindacati degli inquilini sono circa 35 mila. E allora perché non cercare di usarne qualcuna per creare un’accoglienza diffusa dei richiedenti asilo? L’idea è venuta all’Agenzia dell’Abitare (Ada) della cooperativa sociale “La Cordata”, insieme ad altre quattro imprese sociali. Hanno infatti lanciato l’iniziativa “Io ci metto la casa, e tu?”, con cui cercano appartamenti disabitati da destinare a progetti di housing sociale, garantendo ai proprietari la certezza di un reddito dall’affitto. “Abbiamo iniziato in dicembre e sono arrivate offerte da tutta la Lombardia – racconta Valeria Inguaggiato, coordinatrice di Ada -. Abbiamo selezionato solo quelle su Milano e oggi sono una decina gli appartamenti in cui sono ospitati richiedenti asilo”.
Per ogni casa messa a disposizione, Ada stipula un contratto d’affitto con il proprietario e cura l’inserimento dei migranti nel condominio. “Cerchiamo di capire qual è la situazione -aggiunge Valeria Inguaggiato- e di assegnare le persone più adatte a inserirsi più facilmente. Spesso ci sono inquilini disposti a dare una mano. Per ora non ci sono stati particolari problemi”. L’ospitalità dei migranti è a tempo determinato. “L’obiettivo è che si rendano autonomi, così da lasciare l’appartamento ad altri”. Il progetto di queste cinque imprese sociali, che hanno dato vita a una rete chiamata Passpartout, è replicabile ovunque e a favore non solo dei migranti, ma anche di altre fasce deboli della popolazione. Ci vuole però la disponibilità dei proprietari di casa, che comunque ne traggono un indubbio vantaggio. “Per ora hanno dato la loro casa vuota famiglie che hanno avuto nella loro storia esperienze di volontariato o che sono sensibili alle tematiche sociali. Qualcuno da sola aveva già messo a disposizione un alloggio a persone in difficoltà e ora preferisce farlo avendo alle spalle un’organizzazione”, conclude Valeria Inguaggiato. Chi è interessato all’iniziativa può chiamare i numeri 377 1771405 e 377 1771423, oppure può scrivere a abitare@lacordata.it.
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