“Oggi nel mondo c’è versamento di sangue. Oggi il mondo è in guerra. Tanti fratelli e sorelle muoiono, anche innocenti, perché i grandi, i potenti, vogliono un pezzo più di terra, vogliono un pò più di potere o vogliono guadagno col traffico delle armi. E la Parola del Signore è chiara: ‘Del sangue vostro, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto a ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello’. Anche a noi, sembra di essere in pace, qui, il Signore domanderà conto del sangue dei nostri fratelli e sorelle che soffrono la guerra”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della messa mattutina a Casa Santa Marta.
Sono chiare parole di inno alla pace e contro le guerre che stanno falcidiando il mondo. Parole di ammonimento contro chi si scaglia contro i suoi stessi fratelli. Contro donne, uomini, bambini, vittime innocenti di logiche avide di potere.
“Tutti noi siamo coinvolti in questo“, ha ammonito Bergoglio. “La preghiera per la pace non è una formalità, il lavoro per la pace non è una formalità”. Ed ha rilevato con amarezza che “la guerra incomincia nel cuore dell’uomo, a casa, nelle famiglie, fra amici e poi va oltre, a tutto il mondo”.
“Oggi tanta gente muore e quel seme di guerra che fa l’invidia, la gelosia, la cupidigia nel mio cuore, è lo stesso – cresciuto, fatto albero – della bomba che cade su un ospedale, su una scuola e uccide i bambini.È lo stesso. La dichiarazione di guerra incomincia qui, in ognuno di noi. Per questo la domanda `Come custodisco io la pace nel mio cuore, nel mio intimo, nella mia famiglia?’. Custodire la pace, non solo custodire: farla con le mani, artigianalmente, tutti i giorni. E così riusciremo a farla nel mondo intero”.