Rissa a 5 stelle sullo stadio, Lombardi: no alla speculazione degli americani
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Rissa a 5 stelle sullo stadio, Lombardi: no alla speculazione degli americani

La deputata: non vogliamo Roma martoriata per soddisfare qualche imprenditore. Abbiamo promesso discontinuità

Raggi e Lombardi sorridenti anche se tra le due c'è poca sintonia
Raggi e Lombardi sorridenti anche se tra le due c'è poca sintonia
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17 Febbraio 2017 - 09.56


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Il M5s è diviso al suo interno. E mentre l’ala “possibilista” sembrava farsi incantare dalle sirene di Pallotta, Totti e comunicazione filo-palazzinara, altri militanti grillini che avevano fatto del No alla speculazione il loro grido di battaglia si ribellano. Tra questi Roberta Lombardi, la parlamentare romana che più detesta Virginia Raggi e il cosiddetto “raggio magico”, tanto da essere finita nel mirino di Grillo come destabilizzatrice.
Ora la Lombardi ha detto: “Sì allo stadio della Roma, ma non con questo progetto. Un milione di metri cubi e uno stadio, un solo stadio – ha detto Lombardi-. Grattacieli, business park, l’equivalente di oltre 200 palazzi in una zona disabitata da secoli. Sapete perché? Perché è a fortissimo rischio idrogeologico. Se non è questa una grande colata di cemento, allora cos’è?”. “Sono sempre stata schietta e ho sempre fatto della coerenza un valore imprescindibile- aggiunge-. Non solo in politica, ma nella vita. E anche questa volta lo dico senza mezzi termini: questo non è un progetto per la realizzazione di uno stadio, questo è un piano di speculazione immobiliare che una società statunitense vuole portare avanti ad ogni costo in deroga al nostro piano regolatore, nell’esclusivo interesse di fare profitto sulle nostre spalle. E noi non possiamo permetterlo”.
 Per anni, continua Lombardi, “i costruttori a Roma hanno fatto così: compravano terreni e poi si accomodavano le destinazioni, rendendole edificabili, grazie alla compiacenza della politica. Ebbene, il M5S questo non può permetterlo. Siamo arrivati al governo della Capitale garantendo che avremmo segnato un punto di discontinuità con il passato”.
Questo progetto, insiste, “approvato dall’ex giunta Marino, non è realizzabile. Lo dico da romanista convinta, come sanno molti di voi, ma qui dobbiamo fare tutti uno sforzo in più e capire che si sta parlando della nostra città. Dove siamo cresciuti, dove continueremo a crescere e dove cresceremo i nostri figli. Questa è Roma e io non ci sto a vederla martoriata per soddisfare la volontà di qualche imprenditore”. “Bisogna annullare subito la delibera che stabilisce la pubblica utilità. Mi auguro che l’amministrazione capitolina faccia la scelta giusta e chieda al proponente di avanzare dunque un nuovo progetto che rispetti la legge e la Capitale”.

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