Sono giorni concitati per il governatore della Puglia Michele Emiliano, che, impegnato nella vicenda del gasdotto Tap che sta scatenando le proteste della comunità Salentina, si è recato in Procura a Roma per essere ascoltato come testimone nell’ambito del filone romano dell’inchiesta Consip. È rimasto negli ufficio poco più di un’ora, una visita breve, il tempo di essere interrogato, non come indagato ma come testimone, nella vicenda degli appalti Consip.
Emiliano è stato ascoltato dal pm Mario Palazzi con riferimento a messaggi ricevuti dal ministro dello Sport Luca Lotti (all’epoca sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) e da Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo, per sollecitare un suo incontro con l’imprenditore toscano Carlo Russo. L’ipotesi della procura di Roma è che Alfredo Romeo possa aver beneficiato del rapporto di amicizia Renzi-Russo per mettere le mani sugli appalti Consip.
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Nel corso dell’audizione Emiliano ha mostrato gli sms ricevuti da Lotti e Renzi nel 2015 e sono stati acquisiti dai magistrati.
Nell’indagine Consip sono indagati anche l’imprenditore napoletano Alfredo Romeo (in carcere) e il dirigente della centrale acquisti della pubblica amministrazione, Marco Gasparri, accusati entrambi di corruzione.
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