Il killer di Budrio è ormai soprannominato ‘Igor l’introvabile’. Nonostante le ricerche serrate infatti l’uomo non si trova. Lo cercano nell’oasi di Marmorta, nelle valli di Campotto, tra campi marciti, paludi e acquitrini, in un’area di 20 chilometri per 5 dal comune di Molinella a meno di 30 da Bologna. La polizia e i carabinieri, il reparto Paracadutisti del Tuscania da Livorno, le squadre elitrasportate dei Cacciatori di Calabria di base in Aspromonte e gli uomini dell’Uopi, l’Unità Operativa Pronto Intervento del Viminale. Sono tutti impegnati nelle ricerche, con gli elicotteri e con i cani. Ma lui sembra volatilizzato.
Ricercato per gli omicidi del barista di Budrio e, ritengono gli inquirenti, della guardia ambientale Valerio Verri e il ferimento della guardia provinciale, Marco Ravaglia al quale ha sottotratto un’arma, a Portomaggiore.
Per la certezza ‘dobbiamo trovarlo’ ha chiarito il pm che lo identifica come ‘soggetto ignoto 1’. ‘Però è evidente – ha detto il pm Forte – che la tipologia, l’area, il tempo, l’arma fanno pensare che sia lo stesso soggetto’. Vaclavic potrebbe essere originario della ex Jugoslavia.
Fare attenzione, per la delicatezza del momento e perché il ricercato è una persona “estremamente pericolosa”. E’ il messaggio lanciato dal procuratore di Bologna Giuseppe Amato, attraverso i giornalisti fuori dalla caserma di Molinella, quartier generale delle indagini e della battuta di ricerche in corso sugli omicidi di Budrio e Portomaggiore. “Fare attenzione, perché è un momento delicato. Bisogna avere prudenza nel muoversi, fare attenzione alle persone che si incontrano”, ha detto Amato, consigliando alle persone, in caso di incontri di segnalare “tempestivamente alle forze di polizia senza intervenire direttamente”.
In un raggio di 20 chilometri attorno a questa oasi naturale dove anche ieri i bambini giocavano a pallone e le famiglie facevano il pic nic, non c’è incrocio che non sia presidiato dai carabinieri con il mitra al collo e il dito sul grilletto. Igor infatti è ferito ma anche armato. Porta con sé due pistole. E da quando sono iniziate le ricerche, la provincia emiliana non dorme e non esce di casa tranquilla.