Veneto, partecipa alla manifestazione pro-accoglienza: sindaco punisce il dipendente
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Veneto, partecipa alla manifestazione pro-accoglienza: sindaco punisce il dipendente

Il primo cittadino di Recoaro quasi un mese dopo ha inviato un richiamo verbale al dipendente che aveva manifestato in favore dei migranti.

Una manifestazione per l'accoglienza
Una manifestazione per l'accoglienza
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30 Aprile 2017 - 17.49


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Succede anche questo in Veneto, terra a forte trazione leghista. Succede che qualcuno dice no alla retorica xenofoba e alla politica della paura dell’altro. Succede che a farlo sia un dipendente comunale. Ma succede che il sindaco ti punisce per questo.

Eppure l’Italia è ancora uno Stato di Diritto dove le libertà dovrebbero essere garanite. Anche quella di manifestare le proprie idee.

La storia. Il dipendente avava partecipato a Venezia ad una manifestazione a cui hanno partecipato migliaia di persone, a favore dell’accoglienza dei rifugiati. Il sindaco della sua cittadina ha deciso di avviare una procedura per aver arrecato un danno all’amministrazione locale.
L’episodio è accaduto a Recoaro in provincia di Vicenza e risale ad alcune settimane fa. La Cgil Funzione Pubblica ha fatto ricorso, ma il sindaco Giovanni Ceola e la giunta di centrodestra hanno risposto con una nota che spiega che, posta la libertà di manifestare il proprio pensiero garantita dalla Costituzione, i dipendenti comunali sono “invitati ad astenersi riguardo a temi che vedono l’amministrazione già impegnata in via istituzionale”

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La sanzione in realtà è partita solo dopo che il 19 marzo il dipendente comunale ha postato su Facebook una sua foto mentre reggeva lo striscione “Recoaro Accoglie” alla manifestazione veneziana. Il 22 aprile a Pontida – luogo simbolo della Lega Nord – ci sarà una nuova manifestazione per l’accoglienza dei migranti. “andrò – annuncia il dipendente -. Vediamo chi si stanca prima”.
Il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana-Possibile Giulio Marcon, Nicola Fratoianni segretario nazionale di Sinistra Italiana e Pippo Civati leader di Possibile fanno sapere che sul caso presenteranno un’interrogazione parlamentare al governo.
Una sanzione punitiva – proseguono i parlamentari della Sinistra – assolutamente infondata, peraltro preannunciata dal sindaco nel corso di un’assemblea pubblica promossa da un comitato contro i profughi.
E bene ha fatto il dipendente comunale, oggetto anche di minacce, a rivolgersi alle organizzazioni sindacali e a contestare tale punizione.
Un evidente abuso di potere da parte del sindaco che non può non avere conseguenze.
Nei prossimi giorni – concludono Marcon, Fratoianni e Civati – porteremo il caso in Parlamento perche’ vogliamo sapere cosa hanno fatto o cosa intendano fare il ministero del Lavoro e il dipartimento della Pubblica Amministrazione e quali azioni urgenti il prefetto di Vicenza abbia attivato per risolvere una vicenda surreale, e al limite della decenza non solo istituzionale.

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