Battaglia Ius Soli, Grillo chiede un nuovo stop: coinvolgere la Ue
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Battaglia Ius Soli, Grillo chiede un nuovo stop: coinvolgere la Ue

Mentre Grasso auspica il via libera entro l'anno, Grillo rallenta e invoca un orientamento delle istituzioni europee. Dall'Ue arriva un no comment.   

Beppe Grillo
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20 Giugno 2017 - 15.45


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E’ ancora battaglia sullo ius soli. Mentre il presidente del Senato Pietro Grasso auspica il via libera per lo Ius soli entro l’anno, dal blog Grillo chiede un nuovo stop: “Fermiamoci e chiediamo un orientamento alle istituzioni europee”. Ma dall’Ue arriva un no comment.   
Grasso. Sullo Ius soli il presidente del Senato ha risposto durante la trasmissione “un giorno da pecora” su RadioUno. “Spero entro l’anno”  –  ma ha ammesso – “bisogna vedere come sarà approvato dal Senato”. Grasso ha ricordato poi che sul ddl la Lega Nord ha presentato per l’Aula 50 mila emendamenti, “fatti con intenti ostruzionistici. Bisognerà superare questo ostacolo” ha concluso.
Lo stop di M5s.  Sullo ius soli “c’è solo una cosa da fare: fermarsi e chiedere un orientamento alla Commissione Ue, coinvolgere nel dibattito anche il Parlamento Ue e il Consiglio. Discutere di cittadinanza senza una concertazione a livello europeo è propaganda, è fumo negli occhi dei cittadini”. Lo sottolinea un post a firma del M5S sul blog di Beppe Grillo dal titolo “Per uno ius Europeum”. “In tutta l’Ue la cittadinanza si acquisisce principalmente attraverso lo “ius sanguinis”. In nessuno Stato europeo esiste lo “ius soli puro”, si legge.

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“L’articolo 20 del Trattato di funzionamento dell’Unione europea dice: “è istituita una cittadinanza dell’Unione. È cittadino dell’Unione chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro. La cittadinanza dell’Unione si aggiunge alla cittadinanza nazionale e non la sostituisce. Concedere lo ius soli in Italia ha, dunque, delle conseguenze anche sulla vita civile e democratica di altri Stati membri. Sulla base di questo presupposto e secondo il buon senso, la cittadinanza andrebbe regolata in maniera univoca per tutti i Paesi dell’Unione europea, visto che una volta acquisita la cittadinanza di uno dei 28 Paesi si può risiedere liberamente in ognuno di questi”, spiega il M5S.
E nel post si osserva: “in Europa vi sono diverse versioni che cambiano da Stato a Stato e che rendono temperato o più o meno rigido il principio di base, che rimane ovunque quello dello ius sanguinis. In Germania lo ius soli è temperato da paletti sostanzialmente rigidi. In Olanda, Francia, Belgio, Portogallo e Spagna, come in l’Italia, si applica sostanzialmente uno ius sanguinis con alcuni correttivi e lo ius soli è debole. In altri Paesi, non europei, lo ius soli esiste da sempre, ma si tratta di Paesi come Stati Uniti, Argentina, Brasile e Canada con una fortissima immigrazione ma, al contempo, con un territorio in grado di ospitare una popolazione maggiore di quella residente”.

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“Il Parlamento europeo sta discutendo la riforma del sistema di asilo comune: un provvedimento necessario per l’Italia per condividere con gli altri Paesi europei le migliaia di domande di asilo che arrivano. Chiediamo che lo stesso dibattito avvenga per la cittadinanza parallelamente all’unica riforma che serve SUBITO all’Italia: la cancellazione del Regolamento di Dublino, un accordo illegale – come ha dichiarato anche l’avvocato generale della Corte Ue – e che ha trasformato l’Italia nel campo profughi d’Europa. Il Pd ritiri il pastrocchio dello ius soli”, spiega ancora il Movimento.
Avramopoulos: competenza nazionale no comment.  Ad una domanda sul dibattito sullo Ius soli in corso in Italia, il commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, ha spiegato che trattandosi di una competenza strettamente nazionale, non ha alcun commento da fare. 

 

La replica di Pd. “Grillo continua a prendersi gioco dei suoi elettori e dei cittadini. L’unico fumo negli occhi è quello che lui diffonde abbondantemente per confondere le acque e giustificare il suo europeismo a giorni alterni”. Così Marilena Fabbri, deputata dem e relatrice alla Camera del provvedimento, sul post di Grillo. “La legge che si sta discutendo in Parlamento riguarda uno ius soli temperato, che dunque prevede il riconoscimento della cittadinanza ai bambini che sono nati qui da genitori autorizzati a risiedere nel nostro Paese con un permesso di soggiorno a tempo indeterminato e che qui lavorano e pagano le tasse, e lo ius culturae per quei ragazzi che non sono nati in Italia ma studiano qui da almeno cinque anni. Con questa legge l’Italia sarebbe in linea con Francia, Germania e Gran Bretagna. Dunque di cosa parla Grillo?…spaccia fake news. Sarebbe opportuno che il leader M5s studiasse le legislazioni europee oltre che i compiti della Commissione Ue”.

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