Nell’estate rovente 2017, della crisi idrica e degli incendi, l’Acea annuncia l’arrivo della misura – “obbligata” come sottolinea la multiutility – dopo che la Regione ha ordinato da venerdì e fino al 31 dicembre 2017 la sospensione del prelievo dal lago di Bracciano, riserva idrica della Capitale. A motivare la scelta dell’amministrazione regionale sono “innanzitutto” le “condizioni di deperimento del lago”. Acea, comunque, si impegna sin d’ora ad elaborare un piano dettagliato di emergenza che, non appena pronto, sarà messo a disposizione e comunicato capillarmente alla cittadinanza. Il gruppo altresì tutelerà in ogni sede non solo le proprie ragioni, ma anche gli interessi di tutta la sua utenza”. Lo scontro, insomma, è alle porte.
Da parte sua la Regione Lazio afferma che “l’obiettivo” è “recuperare per quanto possibile la naturale integrità ecologica” del bacino d’ acqua. “Il decremento negativo del lago è stato dovuto essenzialmente a due fattori – spiega -: al prelievo per l’approvvigionamento idropotabile e all’evaporazione, particolarmente intensa in relazione alle alte temperature, e aggravata peraltro dalla perdurante assenza di precipitazioni nei mesi scorsi”. “In questo quadro, quindi, il direttore regionale delle Risorse idriche ha firmato l’ordinanza che impone ad Acea Ato 2 di azzerare ogni prelievo della risorsa idrica dal bacino del lago di Bracciano, entro e non oltre le ore 24 del giorno 28 luglio, onde consentire il ripristino del livello naturale delle acque del lago e della loro qualità. Acea Ato 2, inoltre, sarà tenuta a trasmettere alla Direzione regionale i dati giornalieri del livello idrometrico del bacino. Tale ordinanza ha validità fino al 31 dicembre 2017”.
“Purtroppo è una tragedia. Il livello del lago di Bracciano si è abbassato con il rischio di catastrofe ambientale fino a questo evento. Abbiamo tempo sette giorni per trovare tutte le possibilità al fine di limitare al massimo il disagio per i cittadini, ma è sbagliato chiudere gli occhi. Il problema c’è ed è grave. Sta finendo l’acqua a Roma”. Così Nicola Zingaretti, governatore del Lazio.
“Basta andare con una fotocamera a Bracciano per capire che sta accadendo l’inimmaginabile – aggiunge -. Far uscire l’acqua dai rubinetti è un diritto ma dobbiamo fare i conti con un problema enorme che è la siccità. Mi piacerebbe invitare qui Donald Trump per fargli capire cosa significa non rispettare gli accordi sul clima”.