Il tono è bottegaio chiassoso, solo che l’uomo indossa una divisa e non vende il pesce al mercato. “Non ci devi venire qua, ti devo chiedere scusa? Tu qui non ci devi stare a prescindere”. Urla, l’agente della Polfer, e strattona il migrante che, forse, non aveva pagato il biglietto. Ma la causa non [ sicura.
Il migrante si limita alla resistenza passiva: cerca di parlare e sta fermo. Inizia così il video lanciato da un utente su Twitter: 90 secondi per denunciare l’aggressione verbale di un poliziotto nei confronti di un ragazzo di colore, spintonato e cacciato via dalla stazione di Ventimiglia.
“Vai in Africa… Torna nel Burundi… Fuori dalle palle”.
Gli insulti di un poliziotto a un migrante dentro la stazione di #Ventimiglia. pic.twitter.com/iw4QZ2fEX1— Adil (@unoscribacchino) 24 luglio 2017
Devi uscire fuori”, gli ribadisce l’agente mentre il migrante cerca di parlargli. “Ma non me ne fotte niente, non me ne frega un cazzo. Esci fuori, esci fuori”, gli dice a brutto muso il poliziotto. “Vai al tuo paese, vai in Africa – continua – torna nel Burundi”. E rincara con un bel “Fuori dalle palle”. Per una ragione ignota, il poliziotto – con un forte, nel senso dei decibel impiegati, accento non propriamente settentrionale – non pensa a cosa significhi essere trattato da parìa, terrone, indesiderato: lui indossa la divisa e l’ignoranza di chi ragiona al limite della prevaricazione la veste con orgoglio.
L’accaduto avviene pochi giorni dopo un altro triste episodio di razzismo da parte delle forze dell’ordine. Un uomo della Polstrada si era lasciato andare a insulti contro un extracomunitario e il presidente della Camera Laura Boldrini. Il poliziotto è stato poi sospeso.