Si aggrava lo stato di salute di Dionigi Tettamanzi, il cardinale 'progressista'
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Si aggrava lo stato di salute di Dionigi Tettamanzi, il cardinale 'progressista'

L'arcivescovo Mario Delpini e il cardinale Angelo Scola hanno invitato i fedeli a pregare per il porporato, provato da una lunga malattia

Il cardinale Dionigi Tettamanzi è in fin di vita. Resse la diocesi di Milano dal 2002 al 2011
Il cardinale Dionigi Tettamanzi è in fin di vita. Resse la diocesi di Milano dal 2002 al 2011
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4 Agosto 2017 - 14.43


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Da diverse ore è sedato  alimentato artificialmente, le sue condizioni vengono definite “critiche” in un comunicato della Curia di Milano: è in fin di vita, dopo una lunga malattia, il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, che resse la diocesi ambrosiana dal 2002 al 2011, succedendo a Carlo Maria Martini.

L’arcivescovo Mario Delpini – appena nominato dal Papa come successore del cardinale Angelo Scola – e lo stesso Scola, invitano i fedeli a pregare per Tettamanzi, che è nato Renate in Brianza il 14 marzo 1934.

Da diverse settimane il cardinale Tettamanzi non era più lucido. L’ultima uscita pubblica era stata il 20 marzo scorso quando Papa Francesco andò in visita pastorale a Milano. Ormai costretto in sedia a rotelle ma ancora vigile e lucido, il cardinale chiese di essere portato in Duomo per la messa del Pontefice. Francesco si fermò a lungo a parlargli e a salutarlo, sia in mezzo ai fedeli, sia in un momento privato nella sacrestia.

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Tettamanzi ha celebrato messa e lavorato fino a Natale, quando le forze hanno cominciato a venir meno e si è reso necessario un ricovero al San Raffaele, da dove è stato dimesso per l’ultima volta a maggio.

Prima di venire a Milano, prendendo il posto di Carlo Maria Martini su nomina di Carol Woytila, Tettamanzi era stato vescovo di Ancona-Osimo e di Genova.

Papa Giovanni Paolo II lo aveva scoperto ( anche attraverso le sue decine di pubblicazioni teologiche) e chiamato a collaborare alla stesura di alcune Encicliche papali dove si sarebbe distinto per la sua cultura, competenza, e ortodossia. Il destino del teologo Tettamanzi può essere riassunto cosi: valorizzato a Roma, bloccato inspiegabilmente a Milano. Divenuto Arcivescovo di Ancona a 55 anni, il cardinale sarebbe poi stato nominato Segretario generale della CEI con il cardinale Camillo Ruini e, infine, Arcivescovo di Genova.
Qui, divenne progressista, sposando la linea martiniana. E il potentissimo gesuita cardinale Martini lo premiò chiedendo al Papa, al cardinale Sodano, e ai cardinali Re e Ruini di designarlo suo successore nel 2002. E cosi avvenne.

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Adesso la sua comunità è chiamata a pregare per lui

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