Lo stupro in una Roma stuprata da degrado e abbandono
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Lo stupro in una Roma stuprata da degrado e abbandono

La Capitale è afflitta da mali endemici che nessuno sembra in grado di risolvere. Aumenta il disagio e con il disagio aumenta l'odio

Roma invasa dai rifiuti
Roma invasa dai rifiuti
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18 Settembre 2017 - 15.04


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di Tancredi Omodei

Riepiloghiamo. E’ una città sporca, dove i rubinetti delle case, degli hotel e di tanti altri edifici di comunità rischiano di restare a secco. Ma è anche una città dove se cadono quattro gocce si allaga tutto e il traffico va in tilt. Senza mettere nel conto le pericolose zanzare che nascono, crescono e fanno danno alla salute in attesa che tardivamente si provveda male e in maniera sostanzialmente inefficace. E’ una città visibilmente malgovernata, con una amministrazione continuamente rimaneggiata per i tanti forfait di quelli che passano e vengono chiamati al Campidoglio. E’una città forse con le peggiori aziende applicate ai servizi. E’ una città dove i neofascisti organizzati manifestano e spadroneggiano indisturbati in città sollevando polvere e – più pericolosamente – cenere ancora ardente nei quartieri abbandonati dove il disagio alimenta l’odio, più che il qualunquismo. E’ la città dove un criminale patentato ha potuto aprire le porte che voleva, dei palazzi che voleva, e mettere sotto controllo diretto una intera zona di Roma, quella a Nord, quartieri ricchi da spremere. E’ una città dove cominciano a contarsi troppe violenze e troppe violenze sulle donne. E violenze sulle donne straniere che scelgono Roma per le sue bellezze e per l’indubbio richiamo culturale. L’ultima violenza, clamorosa, quasi una sfida, quella consumata nel bel mezzo di Villa Borghese, simbolo verde della città, oltre che storico ed artistico.
Le indagini dovranno chiarire molti aspetti ma siamo in presenza di una straniera violentata, legata al palo e imbavagliata perché non urlasse. Si, è vero, di queste cose, qualcuna accade anche in altre città del mondo. La violenza sulle donne è un orrore che si consuma in diversi paralleli, ma un concentrato di “danni” così alto, come quello qui frettolosamente riassunto, sull’onda emotiva del violento abuso di Villa Borghese; un concentrato così è raro da incontrare. E Roma non lo merita.

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